Una dotazione iniziale di
mezzo
milione di euro, di cui 200.000 provenienti dal'8 per mille e
300.000 da offerte dei cittadini, per ricollocare i disoccupati
attraverso tirocini in azienda di 3-6 mesi. Con questi numeri, è
partita
la terza fase del "Fondo famiglia lavoro"
promosso
dall'arcidiocesi di Milano. Obiettivo è "la piena
occupazione, un obiettivo etico", tanto da aver ribattezzato il
progetto: "Diamo lavoro".
Scola: la Chiesa interviene contro il disagio"La Chiesa non si sostituisce lo Stato - ha detto
il
cardinale Angelo Scola nel corso della conferenza stampa a cui ha parteicpato anche
il
sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba -. Però la Chiesa lancia
dei paradigmi, dei simboli pratici come risposta al disagio,
anche per essere da stimolo a chi governa il Paese, che non deve
decidere le soluzioni a tavolino ma raccogliendo ciò che arriva
dalla società per ordinarlo".
I destinatari: disoccupati con almeno un figlio
I destinatari del fondo sono le
persone residenti sul territorio della diocesi di Milano con
almeno un figlio a carico e disoccupate da non prima del mese di
luglio 2015. Oppure coloro che alla stessa data abbiano cessato
di beneficiare delle provvidenze pubbliche previste a favore di
chi ha perso il lavoro.
Per queste persone il fondo - attraverso la rete delle
associazioni imprenditoriali aderenti - predisporrà percorsi di
reinserimento nelle imprese che avranno espresso la loro
disponibilità, attraverso l'istituto del tirocinio di
reinserimento lavorativo.
Per tutta la durata del progetto - da tre a sei mesi appunto
- ogni tirocinante avrà "
una borsa lavoro non inferiore a 400
euro mensili, come indennità finanziata dal fondo".
Dal 2009 aiutate più di 10mila famiglie
La prima fase del fondo (2009-2012) avviato dal
cardinale
Dionigi Tettamanzi finanziò contributi a fondo perduto alle
famiglie della diocesi in difficoltà. La seconda fase
(2013-2016) ha introdotto il sostegno alla riqualificazione
professione e il micro-credito finalizzato all'avvio di piccole
attività imprenditoriali.
Dall'inizio
del 2009 alla fine del 2015, con questo fondo l'arcidiocesi di Milano ha
aiutato 10.678 famiglie (a fronte di 14.371 richieste), per uno
stanziamento complessivo di
21,4 milioni di euro. I
beneficiari
sono stati per il 45% italiani, il 55% stranieri, per la gran
parte di età compresa tra i 35 e i 45 anni.
Un regalo speciale per il Papa
"Il dono che faremo al Papa - ha aggiunto Scola parlando della prossima visita del Papa prevista in primavera - è
la
ristrutturazione di 55 appartamenti che sarà fatta a cura della
fondazione San Carlo. Grazie al contributo dell'8 per mille,
ristruttureremo le case e inseriremo persone che hanno diritto
all'accesso alla casa, si tratta di 1,3 milioni di fondi.
C'è
un'ipotesi che il Papa passi in uno di questi quartieri di
degrado e lì ci sia il gesto simbolico di donare a tre famiglie
la chiave di questi appartamenti. È un dono che resta a casa
nostra, ma credo che il Papa sarà contento".
Migranti e lavori socialmente utili: prima passi contro la burocrazia
"Sono primi, timidissimi passi per
affrontare un problema che grida vendetta al cospetto di Dio".
Così l'arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha
risposto sull'impiego a Milano di migranti per lavori
socialmente utili.
Secondo Scola, molti tacciano "gli immigrati di
fannullismo, perché le nostre burocrazie impediscono
l'inserimento in queste realtà". "La burocrazia - ha concluso
l'arcivescovo - è peggio della finanza, è così complicata e
complessa".