Chiesa

L'annuncio. Santo il laico coadiutore salesiano Zatti, beati i martiri di Boves

Riccardo Maccioni sabato 9 aprile 2022

Una testimonianza di fede che unisce l’Italia e l’Argentina. Temprata dalla sofferenza e della fatica ma alla scuola della gioia di cui fu maestro don Bosco. Sarà presto santo il coadiutore salesiano Artemide Zatti, laico professo della Società di San Francesco di Sales, beato dal 2002. Ricevendo il cardinale prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il Papa ha infatti autorizzato il decreto che riconosce un miracolo per sua intercessione.

Nato il 12 ottobre 1880 a Boretto, in provincia di Reggio Emilia in una famiglia di agricoltori, sin da piccolo Zatti conobbe il sacrificio, lavorando come bracciante già a 9 anni. Quando nel 1897 la famiglia Zatti si trasferì a Bahia Blanca, in Argentina, cominciò a frequentare la parrocchia gestita dai salesiani, collaborando con il parroco don Carlo Cavalli che gli face conoscere la vita di don Bosco e dei suoi figli spirituali. Entrato ventenne nell’aspirantato di Bernat gli venne affidato il compito di assistere un giovane prete affetto da tbc, che molto presto morì. Ammalatosi a sua volta venne trasferito nell’Ospedale missionario di Viedma, dove quando guarì prese la decisione, promessa in preghiera a Maria Ausiliatrice, di dedicarsi alla cura degli infermi. Nell’ospedale ebbe prima la responsabilità della farmacia, in cui pagava solo chi poteva. Poi divenne amministratore dell’intera struttura nonché esperto infermiere stimato da tutti gli ammalati e dagli stessi medici. Nel 1908 emise i voti perpetui. Fu di una dedizione assoluta ai suoi ammalati. Nel 1913 fu l'animatore nella costruzione di un nuovo ospedale che poi venne abbattuto. Senza scoraggiarsi ne attrezzò un altro. Nel 1950, caduto da una scala, fu costretto al riposo. Dopo qualche mese si manifestarono i sintomi di un cancro. Morì il 15 marzo 1951.

Il Papa ha inoltre autorizzato il riconoscimento del martirio di don Giuseppe Bernardi e Mario Ghibaudo uccisi a Boves, in Piemonte dai nazifascisti il 19 settembre 1943. Erano il parroco e il suo vice che non ebbero titubanze nel mettere a repentaglio la vita, pur di cercare di salvaguardare la loro comunità.

Don Bernardi (Caraglio, 25 novembre 1897), durante il rastrellamento di Boves svolse una mediazione per recuperare due ostaggi tedeschi in mano ai partigiani, ma poi venne a sua volta imprigionato dai nazist iche lo uccisero e ne bruciarono il cadavere.

Don Ghibaudo (Borgo San Dalmazzo, 19 gennaio 1920), prete da due mesi Il 19 settembre 1943, durante il rastrellamento operato dalle truppe tedesche si prodigò per aiutare persone anziane a mettersi in salvo fuori paese, fino a quando venne colpito a morte da un soldato tedesco.

Papa Francesco ha inoltre dato il via libera al riconoscimento delle virtù eroiche e quindi della venerabilità di Martino Fulgenzio Elorza Legaristi, della Congregazione della Passione di Gesù Cristo, primo vescovo della Prelatura di Moyobamba; nato il 30 dicembre 1899 a Elgueta (Spagna) e morto il 30 dicembre 1966 a Lima (Perù);

di Francesco Costantino Mazzieri, dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali, vescovo di Ndola; nato il 25 marzo 1889 ad Abbadia di Osimo (Italia) e morto il 19 agosto 1983 a Ibenga (Zambia);

di Lucia Noiret (al secolo: Georgine), fondatrice della Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù sotto la protezione di San Giuseppe; nata il 27 gennaio 1832 a Chambéry (Francia) e morta il 17 marzo 1899 a Imola (Italia);

di Casimira Gruszczyska, fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane degli Afflitti; nata il 31 dicembre 1848 a Kozienice (oggi Polonia) e ivi morta il 17 settembre 1927;

di Aurora Calvo Hernández-Agero, laica; nata il 9 dicembre 1901 a Béjar (Spagna) e ivi morta il 22 novembre 1933;

di Rosalia Celak, laica; nata il 19 settembre 1901 a Jachówka (Polonia) e morta il 13 settembre 1944 a Cracovia (Polonia);

di Maria Aristea Ceccarelli, laica; nata il 5 novembre 1883 ad Ancona (Italia) e morta il 24 dicembre 1971 a Roma (Italia).