La Chiesa armena apostolica si appresta a riconoscere la santità delle
vittime del Genocidio armeno con una liturgia solenne, in programma il prossimo
23 aprile presso la Sede patriarcale del Catholicosato di Echmiadzin, retto dal
Patriarca Karekin II. Lo ha annunciato, a nome del Patriarca, il Vescovo Bagrat
Galstanyan, in una conferenza stampa svoltasi il 3 febbraio presso la Sede patriarcale.
“La Chiesa armena - ha sottolineato il Patriarca Karekin in una dichiarazione
diffusa per l'occasione e pervenuta all'Agenzia Fides - non santifica. Essa
riconosce la santità dei santi che è già riconosciuta dal popolo, e che è stata
attestata con evidenza. La Chiesa riconosce solo quello che è accaduto,
riconosce il Genocidio”.
La decisione di riconoscere come Santi le vittime del Genocidio era già stata
presa dalla Chiesa armena apostolica nel settembre 2013, nell'incontro presso
la sede patriarcale di Echmiadzin, a cui per la prima volta dopo sei secoli
avevano preso parte tutti i Vescovi armeni apostolici, sia quelli che fanno
capo direttamente al Catholicosato di Echmiadzin, sia quelli legati al
Catolichosato della grande Casa di Cilicia (retto dal Catholicos Aram I, con
sede in Libano). Nella liturgia del prossimo 23 aprile il salmo “martiri di
Aprile”, composto dal defunto vescovo Zareh Aznavourian, verrà utilizzato come
salmo per la canonizzazione. Alla celebrazione parteciperanno i capi delle
Chiese sorelle orientali e le delegazioni di altre Chiese. La liturgia inizierà
alle 16 per concludersi simbolicamente alle 19,15 in punto, nel minuto in cui
sugli orologi digitali compare la successione di numeri corrispondente all'anno
in cui fu perpetrato il Genocidio armeno.