22 maggio. Rita "santa degli impossibili", maratona di preghiera nel cuore di Cascia
Santa Rita da Cascia
Tutto è pronto a
Cascia
, piccolo borgo umbro, per celebrare degnamente come ogni anno santa Rita, – il 22 maggio, nel giorno della sua festa – la vedova monaca agostinana vissuta tra il 1381 e il 1447. Per l’occasione “la santa degli impossibili” verrà ricordata in modo particolare nella città di Cascia dove visse e morì e dove è custodito il suo corpo. Motore di queste celebrazioni come ogni anno saranno la Comunità della monache agostiniane. La festa sarà trasmessa con una diretta di 8 ore, alla quale tutti potranno unirsi. «La maratona della festa del 2020 – ha spiegato suor Maria Rosa Bernardinis, priora del Monastero Santa Rita da Cascia– è stata vista 300 mila volte. Perciò continuiamo ad annullare i confini della festa, sempre più capace di avvicinare non solo nel corpo, ma anche nel cuore. È lì che Rita vive e che vogliamo arrivi la sua voce e il suo amore per non far sentire nessuno solo». Sarà possibile seguire l’evento collegandosi (da un pc. tablet o smartphone) al sito
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Domani invece sulla festa si accenderanno anche le telecamere di Tv2000 (canale 28 digitale terrestre, 157 Sky ) prevede una speciale diretta da Cascia. Ad aprire le celebrazioni nel Santuario (e in tv) sarà alle 10.30 la Messa solenne presieduta dall’arciprete emerito della Basilica di San Pietro e vicario generale emerito del Papa per la città del Vaticano, il cardinale Angelo Comastri. Seguirà la tradizionale supplica e benedizione delle rose. Alle celebrazioni parteciperà anche l’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo. Sarà infatti lo stesso presule a guidare alle 21 dalla Basilica di Cascia la recita del Rosario per l’Italia ( trasmesso anche su Tv2000).
Tra i momenti più rilevanti della festa anche il “Gemellaggio di fede e di pace” che, ogni anno, unisce Cascia a una città del mondo dov’è viva la devozione alla santa degli impossibili. L’edizione numero 63 vede protagonista Tolentino, città delle Marche dove visse e prestò il suo apostolato un altro figlio di Agostino di Ippona; san Nicola, appunto, da Tolentino (1245-1305).