L'intervento. Il Centro Aletti difende il fondatore, padre Marko Rupnik
Il Centro Aletti difende il suo fondatore, padre Mirko Rupnik
Il Centro Aletti scende in campo per difendere il fondatore, padre Marko Rupnik, noto artista e predicatore, accusato di abusi psicologici e sessuali da alcune consacrate maggiorenni, che è stato dimesso dalla Compagnia di Gesù di cui era membro. Una decisione, quest’ultima, presa «in conformità al diritto canonico», a causa del «rifiuto ostinato» di Rupnik di «osservare il voto di obbedienza».
In pratica i superiori avevano imposto a padre Rupnik, senza venire ascoltati, di «cambiare di comunità» e di «accettare una nuova missione». Questo dopo aver ritenuto «molto alto» il grado di credibilità di quanto denunciato e testimoniato contro di lui nel dossier che raccoglie «numerose denunce di ogni tipo».
Ora la presidente del Centro Aletti, Maria Campatelli, contesta la nota emanata dai gesuiti il 15 giugno e rende noto che era stato lo stesso Rupnik «già il 21 gennaio ultimo scorso, a presentare alla Compagnia di Gesù, osservando tutte le condizioni canoniche richieste, istanza per poter uscire dall'Ordine, essendo in toto venuta meno la fiducia verso i propri superiori una volta che questi hanno purtroppo dato ripetuta prova di favorire una campagna mediatica basata su accuse diffamanti e non provate (che hanno esposto a forme di linciaggio la persona di padre Rupnik e tutto il Centro Aletti), rispetto al fornire agli organi di stampa la corretta informazione fondata su atti e documenti, in proprio possesso, dimostrativi di una verità diversa da quanto veniva pubblicato».
La responsabile del Centro Aletti aggiunge anche che «per i medesimi motivi di sopraggiunta sfiducia verso i superiori, anche gli altri gesuiti del Centro Aletti hanno fatto domanda di indulto per uscire dalla Compagnia e sono in attesa che si concluda il relativo procedimento, per poter continuare l’esercizio del loro ministero sacerdotale».
Quindi Rupnik, secondo il Centro Aletti, non avrebbe ottemperato alle decisioni del suo Ordine perché era lui che voleva uscire dallo stesso. «È presumibile, pertanto, - conclude Maria Campatelli - che padre Rupnik resterà fermo nella sua già manifestata volontà di uscire dall’Ordine, continuando a vivere questo momento nel discernimento e nella comunione ecclesiale».