Chiesa

Arezzo. In marcia per la pace in Ucraina: la fraternità unisce 4mila ragazzi

Giacomo Gambassi sabato 19 marzo 2022

Ad Arezzo la marcia “Rondine, in cammino per la pace” con 4mila ragazzi

Davanti agli occhi ha centinaia di coetanei. Angelina è una ragazza russa e vive nello Studentato internazionale di Rondine, il borgo medievale alle porte di Arezzo che ospita la Cittadella della pace dove risiedono fianco a fianco i ragazzi che per la storia e la geopolitica sono “nemici”. «Molti russi – racconta – fanno fatica a capire quello che sta accadendo e soffrono per il dolore del popolo ucraino. La paura è tanta. Io ho paura. Tutti hanno paura. E la paura rischia spesso di creare un nemico». Una pausa. «Vedo che anche qui in Europa sta nascendo l’idea del nemico russo. Invece voglio dire che siamo tutti vittime, perché i conflitti armati toccano sempre entrambe le parti in gioco».

I ragazzi protagonisti della marcia “Rondine, in cammino per la pace” ad Arezzo - Rondine-Cittadella della pace

La sua testimonianza è una di quelle che conclude la marcia della fraternità dove le bandiere di Russia e Ucraina si annodano insieme. In quattromila sfilano lungo i dieci chilometri che da Arezzo portano alla Cittadella della pace per l’iniziativa “Rondine, in cammino per la pace”. Sono soprattutto ragazzi delle scuole. Ma a fianco hanno anche i propri docenti e tanti cittadini che hanno risposto all’appello di Rondine. Insieme con loro – seppur in collegamento telefonico – la senatrice a vita Liliana Segre. Ai «carissimi ragazzi» si rivolge come «chi ha visto la guerra e sa tutti i pericoli che tutti noi corriamo quando c’è qualcuno che perde di vista l’umanità e decide di distruggere e non costruire». Poi chiede di «non restare indifferenti». A portare un messaggio di riconciliazione anche Anna Safroncik, attrice nata a Kiev e naturalizzata italiana, che nel suo videointervento definisce la guerra «una pazzia» ed esorta a «dimostrare che l’unione, la fratellanza e la solidarietà possono vincere su tutto».

Le bandiere di Ucraina e Russia all'ingresso di Rondine-Cittadella della pace - Rondine-Cittadella della pace

Sul palco dell’arena di Janine, dove approda la camminata, salgono i ragazzi che arrivano da vari luoghi di conflitto e che a Rondine studiano per dire che un impegno nel segno del dialogo è possibile. Come Arina, anche lei russa, che esprime la sua vicinanza al popolo ucraino «da sempre fratello» e che «adesso la guerra ha messo sul lato opposto». «La pace – afferma il presidente e fondatore di Rondine, Franco Vaccari – si costruisce con i “sì”, non con i “se”». Vaccari spiega che scommettendo sui giovani si compie «un passo in avanti». E annuncia che «faremo pervenire agli ambasciatori di Russia e Ucraina la richiesta di un “cessate il fuoco” immediato attraverso una lettera dei giovani di Rondine che porteranno l’abbraccio di tutti i presenti».

La senatrice Liliana Segre e il fondatore di Rondine, Franco Vaccari, alla marcia “Rondine, in cammino per la pace” - Rondine-Cittadella della pace