Chiesa

Lunedì dello spirito. Riuscire a perdonare cambia la nostra vita. E il mondo

Riccardo Maccioni lunedì 3 giugno 2024

A volte un abbraccio vale più di tanti discorsi

L’abbiamo letto, scritto e pensato tutti almeno una volta: la cosa più difficile nella vita è perdonare di cuore chi ci ha fatto un torto. Si tratta di un gesto, di un atteggiamento che in taluni casi non è esagerato considerare al limite dell’eroismo. Pensiamo a chi ha avuto un parente vittima di un attentato, o a chi ha perso un figlio travolto da un automobilista sciagurato. Eppure, perdonare è indispensabile se non si vuole coabitare con un peso opprimente sul cuore. La preghiera allora può essere di grande aiuto, non perché faccia svanire il dolore ma in quanto insegna a vedere il mondo con gli occhi di Dio, a sentire che il suo amore di Padre abbraccia la nostra vita, in modo particolare quando tutto ci sembra vuoto, buio e senza senso. Lo scrive con chiarezza e profondità frère Roger Schutz (1915-2005) il fondatore della comunità monastica ecumenica di Taizé.

«La preghiera è un tesoro del Vangelo, apre una strada che porta ad amare e perdonare. Il perdono può cambiare il nostro cuore e la nostra vita: si allontanano allora le severità, le durezze di giudizio, per lasciar posto alla bontà e alla benevolenza del cuore. Ed eccoci capaci di comprendere più che di essere compresi.
Chi vive del perdono riesce ad attraversare le situazioni indurite proprio come l’acqua del ruscello che, all’inizio della primavera, si scava un passaggio attraverso la terra ancora gelata.
Per quanto ci sentiamo sprovvisti, una delle urgenze oggi è mettere comprensione laddove ci sono contrasti. Bastano certi ricordi del passato per mantenere le distanze tra le persone come anche fra le nazioni. Niente è più tenace della memoria di ferite e umiliazioni. Cercare instancabilmente di perdonare e di riconciliarsi apre a un futuro inatteso.
E ciò che è vero per ogni persona, lo è anche in quel mistero di comunione che è il Corpo di Cristo, la sua Chiesa».