Il nuovo libro. Il sogno possibile di papa Francesco per il post-Covid
La preghiera Urbi et Orbi del Papa in piazza San Pietro il 27 marzo 2020
«Tra il primo passo, quello di avvicinarti e lasciarti colpire da ciò che vedi, e il terzo passo, cioè agire concretamente per curare e per riparare, c’è uno stadio intermedio essenziale: discernere e scegliere». Maturare, dunque, la consapevolezza che un mondo migliore deve fondarsi sul principio organizzativo della fratellanza, non su quello dell’individualismo. E per farlo è necessario evitare la tentazione dei circoli dei puri, della barricate, della polarizzazione. La via è «camminare insieme». Urge, una conversione sinodale, fuori e dentro la Chiesa. E, perché la riflessione non resti astratta, Francesco ripercorre i momenti salienti dei tre Sinodi finora svolti nel corso del Pontificato. Da questi scaturiscono tre lezioni: la necessità di ascolto rispettoso, la capacità di sciogliere i nodi attraverso il “sovrappiù” di Dio, la pazienza dell’attesa. «Discernere nel mezzo del conflitto a volte ci impone di accamparci insieme, aspettando che il cielo schiarisca” nella certezza che “il tempo appartiene al Signore».
Il tempo dell’azione, infine, ci chiede di recuperare l’appartenenza al popolo. Il Papa, spesso accusato a sproposito di populismo, analizza nel dettaglio che cosa significhi davvero questo termine, alla luce del Vangelo. Un’accezione ben diversa da quella che gli danno i populisti, i quali lo trasformano in massa inerte. Per congiungersi con il popolo, il credente è chiamato ad andare alle periferie. Di nuovo, Bergoglio inframmezza la riflessione con il ricordo della sua personale esperienza di vescovo, nell’accompagnamento dei movimenti popolari a Buenos Aires.«Forse ci domandiamo: e ora che cosa dovrei fare? Che posto potrei avere in questo futuro, e come faccio per renderlo possibile?». La risposta di Francesco è esigente e, al contempo, carica di fiducia nell’essere umano: «Dal labirinto si viene fuori solo indue modi: verso l’alto, decentrandoti e trascendendo, o lasciandoti guidare dal filo di Arianna». Quest’ultimo è lo Spirito che ci chiama fuori da noi stessi – Bergoglio lo chiama, citando Chesterton «strappo» -, attraverso gli altri. Quando senti lo strappo, fermati e prega. Leggi il Vangelo, se sei cristiano. O fai spazio dentro di te e ascolta. Apriti… decentrati… trascendi. E poi agisci. Chiama; vai a vedere; offri il tuo servizio. Di’ che non sai niente di quello che fanno, ma che forse puoi dare una mano. Di’ che vorresti contribuire a far parte di un mondo diverso e hai pensato che quello potrebbe essere un buon punto di partenza".