Le 15.30 di domani saranno un momento storico per Pavia: la Cattedrale riaprirà ufficialmente i battenti con il solenne Pontificale presieduto - e concelebrato da tutti i sacerdoti della diocesi - dal vescovo Giovanni Giudici, che impartirà anche la benedizione al Duomo. Si chiude così una lunga parentesi dolorosa per i pavesi, iniziata il 17 marzo 1989 con il crollo della Torre civica, adiacente alla Cattedrale. Uno squarcio nella piazza centrale di Pavia, ma anche nel cuore della gente perché quel crollo fece quattro vittime e quindici feriti. Il crollo impose immediati controlli sulla sicurezza del Duomo, che evidenziarono le condizioni di sofferenza della chiesa madre - soprattutto della cupola - e il conseguente rischio di collasso. Iniziò così il calvario della Cattedrale, costretta a un continuo alternarsi di aperture e chiusure, fino a quella definitiva del 1996. L’illustre malato - come venne chiamato il Duomo - si trasformò in cantiere per sedici lunghi anni, con la paura di non riuscire più a mettere la parola fine all’interminabile serie di lavori di consolidamento. Quaranta milioni di euro il costo delle operazioni, di cui 25 spesi dal Ministero per i Beni culturali, 7 dalla Regione e gli altri dalla Curia e dalla Fabbriceria. Un grosso sacrificio, che ha visto gli stessi sacerdoti e i laici impegnarsi in prima persona per riuscire a mettere insieme la cifra necessaria. A Natale 2011 il primo, grande traguardo con l’illuminazione della cupola risanata e tornata maestosa e la riapertura per la Messa nella notte del 24 dicembre, accompagnata dalla presenza di migliaia di fedeli. La luce in fondo al tunnel si cominciava a vedere e il 2012 è stato l’anno del vernissage finale, con la messa a norma degli impianti e la sistemazione degli arredi. Fino ad arrivare a sabato 13 ottobre, quando le porte si sono aperte per tornare ad accogliere le reliquie del patrono, san Siro. La cerimonia della
traslatio ha per la prima volta mostrato alla folla di fedeli (diverse migliaia) la Cattedrale ristrutturata e tornata imponente in tutto il suo splendore. Per l’intera settimana, grazie alla lettura continuata della Bibbia (giorno e notte), la comunità pavese ha avuto modo di prepararsi anche spiritualmente alla solenne riapertura in programma domani attraverso la quale la diocesi festeggerà i cinquant’anni del Concilio Vaticano II. «Celebriamo questo avvenimento nella Cattedrale riaperta – ha commentato il vescovo – stringendo tra noi di nuovo il patto contenuto nel nostro Battesimo: edifichiamo insieme la comunità cristiana, viviamo da testimoni del Vangelo e della vita buona che promette».Da lunedì la Cattedrale riprenderà i suoi ritmi, con le Messe e gli appuntamenti del culto liturgico, come ribadisce il parroco don Ernesto Maggi: «Creeremo occasioni come, ad esempio, gli esercizi spirituali per tutta la città dopo il 21 ottobre o i "Martedì della Cattedrale". Da una parte, c’è la riscoperta di quell’anima ritrovata per la città e, dall’altra, la ricerca di elementi che possano fare di Pavia, che è colta, ricca e aperta, un luogo di ricerca e confronto tra scienza e fede, tra cultura universitaria e cultura cristiana». Senza dimenticare l’appuntamento del 2015, quando con l’Expo la Cattedrale si porrà come elemento centrale del percorso turistico religioso.