Il report. Abusi, in Polonia 292 sacerdoti e religiosi coinvolti dal 1958 al 2020
Una foto emblematica di abusi sui bambini
La Conferenza episcopale polacca (Kep) ha reso noto numeri, dati e dettagli di un lavoro realizzato dall’Istituto di statistica della Chiesa Cattolica, in collaborazione con l’Ufficio della Kep per la protezione dei bambini e dei giovani e la Fondazione episcopale San Giuseppe. Complessivamente sono 292 i sacerdoti e religiosi coinvolti, 58 dei quali hanno ricevuto più di un capo di imputazione. Secondo quanto riferisce VaticanNews gli anni presi in considerazione dalla ricerca vanno dal 1958 al 2020.
L’analisi evidenzia in particolare che tra il primo luglio 2018 e il 31 dicembre 2020 sono state ricevute 368 segnalazioni di abusi sessuali su ragazzi minorenni: 300 denunce sono state fatte nelle diocesi e 68 negli ordini religiosi e riguardavano 173 minori di 15 anni e 174 maggiori di 15 anni.
In entrambi i gruppi di età, la quota di ragazzi e ragazze è stata la stessa, ovvero il 50 per cento. In riferimento all’anno in cui i reati sono stati commessi, invece, 299 segnalazioni, ovvero l’81 per cento del totale, riguardano il periodo 1958-2017, mentre le restanti sono relative al triennio 2018-2020. Ulteriori denunce, il 51 per cento di quelle presentate dalla metà del 2018 alla fine del 2020, sono ancora in fase di indagine, mentre il 10 per cento delle segnalazioni è stato respinto perché ritenuto non credibile.
Riguardo alla fonte delle segnalazioni, per il 48 per cento dei casi si è trattato della vittima stessa o di un suo rappresentante, mentre il clero è stato fonte, in totale, del 19 per cento delle segnalazioni. In altri casi, ad avvisare dell’abuso sono stati i familiari o gli amici della vittima, nonché le autorità statali e i mass-media. Quanto agli imputati, il più delle volte sono stati temporaneamente rimossi dal ministero per il tempo delle indagini sulle accuse (46 per cento) o da qualsiasi contatto pastorale con bambini e giovani (36 per cento) o è stato loro ordinato di rimanere in un luogo particolare (37 per cento).
Negli ultimi mesi alcuni vescovi polacchi sono stati sanzionati dalla Santa Sede con l’accusa di negligenza nell’affrontare casi di abusi nelle loro diocesi. È il caso dell’emerito di Danzica (Glodz), dei due emeriti di Kalisz (Janiak e Napierala), dell’emerito di Zielona Gora (Regmunt) e di quello di Bielsko-Zywiec (Rakoczy). Mentre per lo stesso motivo sono state accettate le dimissioni del vescovo di Bydgoszcz Jan Tyrawa di 72 anni e, ieri, quelle del vescovo di Legnica Zbigniew Kiernikowski che compie 75 anni il 2 luglio.
Nei giorni scorsi è stata ufficializzata la notizia che il cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa) si è recato in Polonia su richiesta della Santa Sede, con lo scopo di verificare alcuni casi relativi all’operato del cardinale Stanislaw Dziwisz «durante lo svolgimento del suo ufficio in qualità di arcivescovo di Cracovia (2005-2016)». La Santa Sede sempre nei mesi scorsi ha giudicato infondate le accuse di negligenza rivolte all’arcivescovo di Poznan Stanislaw Gadecki, presidente della Conferenza episcopale.