Chiesa

Il lutto. Addio a Tomasin, vescovo dei poveri

Romina Gobbo sabato 5 ottobre 2024

Monsignor Adelio Tomasin

«Era una persona davvero innamorata del carisma di san Giovanni Calabria. Era una persona che guardava avanti, proiettata nel futuro. Aveva una grande fiducia nella cultura come mezzo per promuovere i giovani e far progredire la società. Anche prima di diventare vescovo, quando era Casante (si intende colui che è chiamato a custodire la famiglia calabriniana, ndr), e prima ancora missionario, ha sempre avuto uno slancio verso il futuro e verso i più poveri. Uno slancio che, negli anni Settanta e Ottanta, ha dato un grande impulso allo sviluppo dell’Opera di don Calabria fuori dai confini di Verona». Don Massimiliano Parrella, attuale Casante, traccia così la figura di monsignor Adelio Tomasin, suo predecessore, mancato a 94 anni lo scorso 30 settembre in Brasile, dove era vescovo emerito di Quixadà, nello Stato del Cearà, nel nord-est del Paese. Originario di Montegaldella (Vicenza), a dodici anni era entrato come studente nella casa di don Giovanni Calabria a San Zeno in Monte (Verona). Ebbe così modo di conoscere bene il fondatore, rimanendo profondamente colpito dal suo carisma basato sull’abbandono alla Provvidenza e sulla vicinanza ai più poveri. Fece la prima professione religiosa nel 1951, e nel 1955 fu ordinato sacerdote. Fu uno dei primi missionari dell’Opera a partire per l’Uruguay; era il 1959. Tre anni dopo, aprì la prima missione in Brasile, a Porto Alegre, fondando una scuola professionale tuttora ben radicata sul territorio, grazie anche al coinvolgimento di tanti amici italiani che lo aiutarono concretamente. Dopo un’esperienza in Nigeria, rientrò in Italia dove, nel 1972, fu eletto Casante, terzo successore di don Calabria. Mantenne l’incarico per dodici anni, dando un forte slancio allo sviluppo missionario e al consolidamento della Congregazione. Nel 1988 Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo di Quixadà. In questa zona particolarmente povera, riuscì a fondare tre atenei realizzando una cittadella universitaria, per offrire opportunità di formazione e occupazione a tanti giovani. Ritiratosi nel 2007, Tomasin è rimasto in Brasile per poter continuare il suo impegno pastorale, educativo e sociale. Ora restano due religiosi di don Calabria vescovi in Brasile: don Jaime Kohl (Osorio, nel Rio Grande do Sul) e don Jailton de Oliveira Lino (Teixera de Freitas-Caravelas, in Bahia).

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