"La giovinezza bisogna metterla in gioco per grandi ideali". E’ questo il messaggio che Papa Francesco ha affidato oggi alla folla di piazza San Pietro in occasione della Giornata delle vocazioni. "A volte - ha osservato prima della preghiera del Regina Caeli - Gesù ci chiama, ci invita a seguirlo, ma forse succede che non ci rendiamo conto che è Lui". Guardando la folla di circa 100 mila fedeli che lo ascoltava, il Pontefice ha poi continuato: "Ci sono molti giovani oggi, qui in Piazza. Vorrei chiedervi: qualche volta avete sentito la voce del Signore che attraverso un desiderio, un’inquietudine, vi invitava a seguirlo piu’ da vicino? Avete avuto voglia di essere apostoli di Gesu’?".Papa Francesco si è quindi rivolto personalmente a ciascuno dei ragazzi presenti: "Domanda a Gesù - ha chiesto - che cosa vuole da te e sii coraggioso!". In proposito il nuovo Pontefice ha ricordato che "Gesù vuole stabilire con i suoi amici una relazione che sia il riflesso di quella che Lui stesso ha con il Padre: una relazione di reciproca appartenenza nella fiducia piena, nell’intima comunione". Ed ha citato la parabola del buon pastore. "Per esprimere questa intesa profonda, questo rapporto di amicizia Gesu’ - ha spiegato Bergoglio - usa l’immagine del pastore con le sue pecore: lui le chiama ed esse riconoscono la sua voce, rispondono al suo richiamo e lo seguono. È bellissima - ha concluso - questa parabola!".Continua lo straordinario feeling tra Papa Francesco e la folla di piazza San Pietro, gremita oggi da 100 mila fedeli. E ai ragazzi che scandivano "Francesco, Francesco!", ha detto: "vi ringrazio per il saluto, ma gridate anche "Gesu’, Gesu’!". E la piazza ha subito obbedito.Dopo la benedizione, un appello per il Venezuela: ’Seguo con attenzione gli avvenimenti che stanno succedendo in Venezuela’, ha detto il Pontefice. ’Li accompagno con viva preoccupazione, con intensa preghiera e con la speranza che si cerchino e si trovino vie giuste e pacifiche per superare il momento di grave difficolta’ che il Paese sta attraversando’, ha proseguito. ’Invito il caro popolo venezuelano, in modo particolare i responsabili istituzionali e politici, a rigettare con fermezza qualsiasi tipo di violenza e a stabilire un dialogo basato sulla verita’, nel mutuo riconoscimento, nella ricerca del bene comune e nell’amore per la Nazione’, ha detto ancora papa Francesco. Chiedo ai credenti di pregare e di lavorare per la riconciliazione e la pace - ha concluso -. Uniamoci in una preghiera piena di speranza per il Venezuela, mettendola nelle mani di Nostra Signora di Coromoto’.
Subito dopo ha rivolto un pensiero ’a quanti sono stati colpiti dal terremoto che ha interessato un’area del sud-ovest della Cina Continentale’. ’Preghiamo per le vittime e per quanti sono nella sofferenza a causa del violento sisma’, ha aggiunto il Pontefice. Al termine dell’Angelus, papa Francesco ha ricordato che ’oggi pomeriggio, a Sondrio, verrà proclamato Beato Don Nicolo’ Rusca, sacerdote valtellinese vissuto tra i secoli sedicesimo e diciassettesimo’. ’Fu a lungo parroco esemplare a Sondrio - ha detto - e venne ucciso nelle lotte politico-religiose che travagliarono l’Europa in quell’epoca. Lodiamo il Signore per la sua testimonianza’. ’