La festa di Sant’Apollinare, patrono della diocesi di Ravenna-Cervia e della regione Emilia Romagna, in programma oggi, coincide quest’anno con le manifestazioni per ricordare il primo anniversario della scomparsa del cardinale Ersilio Tonini, arcivescovo della diocesi romagnola dal 1975 al 1990, morto il 28 luglio 2013.
Stamani (mercoledì)alle 10.30 in Cattedrale, l’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni presiederà una solenne concelebrazione eucaristica al termine della quale benedirà il complesso di tombe, fra cui quelle del cardinale Tonini e dell’arcivescovo Luigi Amaducci, nella parte più antica della Cattedrale che proprio oggi sarà aperta al culto del fedeli.
Spiega Ghizzoni: «Per ricordare il cardinale ad un anno dalla sua scomparsa, più che a discorsi ed eventi, abbiamo pensato ad un gesto concreto: il ritorno del suo corpo in Duomo e l’apertura della sua tomba. La presenza delle spoglie mortali dei vescovi nelle Cattedrali è un’antica tradizione che testimonia la successione apostolica e la continuità della trasmissione del Vangelo e della fede non solo e non tanto attraverso i libri ma attraverso le persone». Subito dopo la celebrazione sarà quindi aperto un percorso per la visita alle tombe arcivescovili che permetterà ai fedeli di rendere omaggio a Tonini e agli altri arcivescovi, a cominciare dal suo successore Luigi Amaducci che guidò la Chiesa ravennate fino al 2000, morendo nel 2010.
Sempre oggi (mercoledì) ma nel pomeriggio, alle 18.30 monsignor Ghizzoni sarà a Sant’Apollinare in Classe per celebrare i secondi Vespri e la Messa. Per ricordare il cardinale Tonini, Ghizzoni ha inviato un messaggio alla diocesi, in cui spiega: «Dobbiamo ringraziare il cardinale Ersilio Tonini, per quello che ha saputo essere in mezzo a noi. Come ho ricordato durante i funerali, annunciare, illuminare, predicare, comunicare sono state le azioni pastorali più importanti della sua vita e del suo ministero».
E prosegue: «Prima del suo servizio alla Parola di Dio attualizzata, con una presenza rilevante nei mass media, il cardinale è stato un prete e un vescovo che ha assunto ed esercitato con pazienza e umiltà ma anche con creatività e forza, il compito di padre e pastore delle Chiese affidategli, unificatore di istanze in tensione, sia dentro la nostra Chiesa in anni difficili, sia dentro la società ravennate. Un pacificatore provocante e un riconciliatore coraggioso, amato e capito dalla gente; anche da tanti lontani». Per l’attuale arcivescovo di Ravenna-Cervia «l’amore che Tonini ha ricevuto dal Padre lo ha trasmesso non solo con le parole, ma con lo stile di vita, la disponibilità, l’umanità nei rapporti personali e con le scelte collettive della sua Chiesa».
Continua Ghizzoni: «Abbiamo un debito di gratitudine verso un vescovo e un pastore che, oltre alle doti di comunicatore, è stato una guida spirituale e un maestro di vita, un sapiente, un uomo di fede e di preghiera, un fomentatore di carità, aperto al mondo; uno che non aveva paura di indicare Dio all’opera nelle azioni belle e giuste da chiunque provenissero». Conclude il messaggio: «Ringraziamo il Signore a nome della Chiesa di Ravenna-Cervia e di tutta la Chiesa italiana, per questo pastore buono che si è lasciato trasformare dall’amore di Cristo e si è fatto strumento di comunicazione di quella Parola che ha ancora bisogno della nostra carne per portare la luce nelle coscienze e nei cuori».