Celebrazione. Ragusa, dopo 52 anni di attesa la comunità trova la sua «casa»
Il vescovo Cuttitta unge l’altare della nuova chiesa.
Per oltre mezzo secolo sacerdoti e laici hanno pregato, evangelizzato, riunito giovani e famiglie in garage e scantinati, senza mai perdere la speranza. Finalmente il grande giorno è arrivato e la comunità di San Pio X di Ragusa ha una chiesa bella, grande, luminosa, accogliente. Una gioia che lo storico parroco don Mario Pavone non ha potuto assaporare, perché scomparso un anno fa, ma è a lui che i celebranti e i parrocchiani hanno rivolto un affettuoso pensiero e un applauso. «Siamo certi che a questa liturgia stia partecipando il carissimo don Mario Pavone, che ha seguito passo passo l’iter per la costruzione di questa chiesa. A lui va il nostro ricordo e il nostro grazie » ha detto con emozione il vescovo di Ragusa, Carmelo Cuttitta, che ha presieduto martedì scorso la celebrazione per la dedicazione della nuova chiesa dedicata a San Pio X, alla quale hanno partecipato anche il vescovo emerito Paolo Urso e l’arcivescovo emerito di Agrigento Carmelo Ferraro.
Dopo 52 anni, dunque, la parrocchia ha un luogo di culto accogliente e moderno, un grande edificio con locali di ministero annessi: aule per la catechesi, canonica, auditorium. La chiesa, progettata dagli architetti Ignazio Modica e Salvatore Salerno e costruita con un contributo della Cei di due milioni e 190 mila euro, può ospitare fino a 800 persone, mentre nell’area contigua di 8.000 metri quadrati sorgerà un grande oratorio. Dalla sua istituzione, nel 1964, la parrocchia è stata ospitata in garage e poi nei bassi dell’Istituto autonomo case popolare di via Aldo Moro. Alcuni anni fa, si è trasferita in quello che adesso è diventato il salone parrocchiale.
La tenacia di don Mario Pavone ha fatto da “motore” alla realizzazione della chiesa, ma negli anni il suo impulso si è rivelato positivo anche in altri ambiti di questa periferia. Quando la zona di viale Europa era senza servizi, il parroco e la comunità si sono mobilitati per sensibilizzare anche le istituzioni locali. Meno di tre anni fa la posa della prima pietra. Il vescovo Cuttitta, nell’omelia, ha esortato la comunità a essere vicini a chi soffre, agli anziani: «Abbiate cura di questa casa: sia soprattutto la casa dei poveri». Particolarmente significativa la scelta delle reliquie da porre nell’altare, al momento della consacrazione: quelle di don Pino Puglisi, martire palermitano ucciso dalla mafia nel 1993, e delle due beate ragusane, madre Candida dell’Eucaristia e suor Maria Schininà. Una figura, quella del sacerdote ucciso a Brancaccio, molto vicino all’attuale vescovo di Ragusa, la cui vocazione, come ha ricordato lo stesso Cuttitta, è legata proprio alla presenza di don Puglisi come parroco nel paesino di Godrano. La parrocchia di San Pio X è adesso affidata a un amministratore parrocchiale, don Salvatore Puglisi, che ha seguito le fasi finali della costruzione e dell’allestimento e ha ringraziato «il popolo italiano: sì, perché questa chiesa, per il 75%, è stata realizzata con i fondi dell’8 per mille». L’opera è costata complessivamente 2,6 milioni di euro. E si pensa già al completamento e alla dedicazione di un’altra chiesa, quella di Maria Santissima Annunziata.