Sinodo. L'antica cattedra di san Pietro esposta al pubblico
La Cattedra di San Pietro, il trono ligneo simbolo del primato di Pietro, rimarrà esposta al pubblico nella Basilica di San Pietro. Domani, domenica 27 ottobre sarà portata presso l’altare della Confessione della Basilica Vaticana al termine della celebrazione eucaristica delle 10, presieduta da papa Francesco a conclusione del Sinodo dei Vescovi. Sarà la prima col baldacchino disvelato dopo i restauri.
La «Cathedra Sancti Petri Apostoli» è considerata da secoli il seggio episcopale di Pietro: un trono in legno decorato con placchette in avorio che rappresentano le fatiche di Ercole e sei costellazioni. La venerata reliquia è stata estratta dal suo monumentale “reliquiario” di bronzo dorato, il monumento berniniano, per consentire il restauro nell’abside della Basilica nell’ambito dei lavori di restauro intrapresi dalla Fabbrica di San Pietro in vista del Giubileo.
Nell’occasione sarà sottoposta a una serie di meticolose indagini diagnostiche e conoscitive svolte in collaborazione e in sinergia col Gabinetto di Ricerche Scientifiche applicate ai Beni Culturali dei Musei Vaticani. Era infatti necessario rimuovere il prezioso seggio in legno per valutarne lo stato di conservazione a cinquant’anni di distanza dall’ultima estrazione (1969-1974).
Il seggio ligneo è da molti ritenuto il trono dell’imperatore Carlo il Calvo, re dei Franchi, incoronato nell’antica Basilica di San Pietro nel Natale dell’875 dal Papa Giovanni VIII. Non è tuttavia da escludere che questo seggio imperiale del IX secolo possa aver accolto in un secondo tempo il pannello con le fatiche di Ercole forse da riferire a un precedente e più antico seggio papale.
Lo scorso 2 ottobre, nella Sagrestia Ottoboni della Basilica di San Pietro, prima della Messa di apertura della XVI Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi, papa Francesco ha potuto osservare da vicino l’antica e venerata Cattedra di San Pietro assieme al cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica Papale.
Il Papa ha allora disposto di esporla alla venerazione dei fedeli a conclusione del Sinodo dei vescovi. E la Cattedra lignea potrà essere venerata e ammirata presso l’altare della Confessione fino al prossimo 8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione.
«La Basilica vuole celebrare l’antica reliquia come la Cattedra dell’Amore – spiega il cardinale Gambetti - Il buon Pastore, infatti, che dà la vita per le sue pecore, le conosce una ad una e le chiama per nome, chiede a Pietro: “Mi ami tu più di costoro?”. E solo in forza di questo amore, il primo e il più importante dei comandamenti, che Gesù lo investe del compito di pascere le sue pecore, rendendolo di fatto suo Vicario in terra e primo degli apostoli. L’antica Cattedra di Pietro è la cattedra dell’amore perché ci mostra come solo dall’amore scambievole possa nascere la vera comunità cristiana, certamente sinodale».
«Riportandoci al clima che si respirava nella prima comunità cristiana – aggiunge Gambetti - la Cattedra di Pietro ci parla di un ritrovarsi insieme, riuniti in assemblea, di una Chiesa raccolta intorno al suo pastore, dove ciascuno è chiamato personalmente a seguire Gesù, ma in un cammino che non è mai individualistico bensì sempre condiviso e illuminato dai fratelli e dalle sorelle».
«La Cattedra ci insegna che la vita non è potere ma è servizio» afferma Padre Enzo Fortunato, direttore della
comunicazione della Basilica di San Pietro.