«Esercitate in letizia e carità sincera l’opera sacerdotale di Cristo, unicamente intenti a piacere a Dio e non a voi stessi». Queste parole rivolte da papa Francesco, domenica scorsa, a dieci nuovi sacerdoti ordinati nella Basilica vaticana, suonano come un invito a una scelta radicale che giunge dopo percorsi di discernimento e formazione. Tali percorsi da anni sono attivati in numerose diocesi e si rivolgono i giovani «in ricerca».A
Milano, don Maurizio Tremolada, direttore dell’Ufficio di pastorale giovanile, segue il gruppo Samuele: «Si tratta di vero cammino spirituale, un’esperienza unica e non ripetibile, rivolta ai giovani dai 20 ai 30 anni che desiderano compiere un discernimento vocazionale a 360 gradi». Gli incontri, seguiti quest’anno da circa 80 giovani, si svolgono nel Seminario di Seveso e sono articolati in momenti di preghiera e di riflessione con l’aiuto di una guida spirituale. «Quest’ultima – chiarisce don Maurizio – costituisce un aspetto fondamentale. L’accompagnamento individuale, infatti, personalizza in modo efficace la proposta fatta negli incontri mensili». Chi matura una scelta chiara verso il sacerdozio viene indirizzato al gruppo «Un coraggioso salto di qualità» che fa capo direttamente al Seminario. A
Torino, quello che un tempo era il Seminario minore ha aperto le porte a nuove esperienze. Oltre alla comunità propedeutica che, per un anno, ospita i giovani intenzionati entrare nel seminario, sono proposte settimane di vita comunitaria. «Ci rivolgiamo a quei giovani che desiderano mettersi in ascolto di Dio – spiega il rettore, don Mario Aversano –. Lo scopo è quello di offrire spazi di discernimento, a contatto con sacerdoti, religiosi, diaconi e famiglie che rappresentano i molti volti dell’unica Chiesa ». L’esperienza, iniziata nel 2000, negli ultimi anni ha già dato dei risultati visibili: i seminaristi sono raddoppiati di numero e si è abbassata la loro età media. «Vieni e seguimi», a
Bologna, è un itinerario che, una domenica pomeriggio al mese, offre a ragazzi e ragazze l’occasione per un discernimento a tutto campo. Il vice rettore del Seminario, don Sebastiano Tori, racconta il progetto: «L’esperienza prosegue da 15 anni, ma solo negli ultimi abbiamo creato gruppi misti. Ogni domenica all’appuntamento partecipano circa 35 giovani e alcuni di loro, poi, scelgono di entrare nella comunità propedeutica». Il «servizio alle vocazioni» della diocesi di
Roma propone, invece, gruppi di discernimento in modo differenziato fra ragazzi e ragazze. I partecipanti provengono dai corsi del Seminario romano, denominati «Apri gli occhi», da altri percorsi ecclesiali o, ancora, da contatti personali mediati con il responsabile don Fabio Rosini. A
Cagliari, nel Seminario interregionale, si sta sperimentando, per il terzo anno consecutivo la comunità propedeutica ospitata in una struttura separata dal seminario. «Con la chiusura dei Seminari minori – riferisce il responsabile, don Giuseppe Tilocca – abbiamo fatto questa scelta che prepara i giovani-adulti attraverso un percorso di discernimento, all’ingresso nel Seminario. Quest’anno ne sono entrati sette, di sette diverse diocesi». Insomma, se la «messe è molta» certamente non mancano le occasioni per rispondere alla chiamata e diventare «operai della vigna del Signore».