L'uomo è come un melograno:
all'interno ha tanti piccoli semi carnosi, tanti quanti sono gli
elementi del creato. Dio li ha messi tutti insieme in un
impasto, sul quale ha poi effuso il soffio della vita.
Mentre
questa mattina, in apertura della terza giornata di esercizi
spirituali per Papa Francesco e la Curia romana nella casa Divin
Maestro ad Ariccia, monsignor Angelo De Donatis offriva
quest'immagine della creazione dell'uomo, ha mostrato proprio un
frutto di melograno, quasi a rendere l'idea della bellezza della
creatura umana.
Una bellezza che però, ha detto, è destinata a
disfarsi se si impedisce artificiosamente al soffio di Dio, cioè
al suo amore misericordioso, di penetrare in profondità. Accade
allora che ognuno di quei piccoli semi, ha spiegato, secondo
quanto riporta l'Osservatore Romano, colto dalla voglia di
autoaffermazione, cerca di espandersi in un confronto dispotico
con gli altri, sino a provocare l'esplosione e dunque la
disintegrazione del frutto.
Al rapporto tra opere dell'uomo e grazia di Dio il
predicatore aveva già dedicato la meditazione di lunedì
pomeriggio. Monsignor De Donatis aveva ricordato in particolare
che il nostro compito non è far vedere al mondo cosa fa la
Chiesa, cosa fanno i preti, cosa fanno i cristiani, ma far
vedere che cosa Dio fa attraverso di noi.