Il libro. Da Renato Zero a Nek, la teologia si fa pop
“Pop Theology per i giovani”: questo il titolo dell’ultimo libro di monsignor Antonio Staglianò, vescovo di Noto, appena pubblicato dalla casa editrice Rubettino. Incardinando il messaggio del Vangelo in un linguaggio semplice ma con la profondità di grande teologo, attraverso la musica pop, il libro riesce a parlare ai giovani catturando la loro attenzione. Sono parole umane, ma anche parole «poetiche», capaci di risvegliare ciò che altrimenti rimarrebbe anonimo e inespresso nel profondo del cuore, capaci di stupire e inquietare, smuovere e provocare.
Don Antonio Spadaro, direttore della rivista “La civiltà cattolica”, ha curato la prefazione del libro, in cui evidenzia come questo volume è un tentativo per parlare di Dio ai giovani e ai ragazzi con un linguaggio che conoscono, quello della musica. Nel libro monsignor Staglianò evidenzia come l’uomo si stia lentamente riducendo a consumo, merce, numero, massa. Eppure, gli esseri umani sono straordinari, fantasiosi, creativi, con grande successo nel campo della tecnologia. Sul terreno dell'amore, però, appaiono carenti, delusi e frustrati. Fatti per amare (Nek), proprio l'amore non riesce. Perché? La risposta si trova nell'ultima canzone di Renato Zero Gesù: “Gesù non ti somigliamo più”. Quando l’umanità si allontana dall'umanità di Gesù, “la terra in ginocchio sta, soli più soli di sempre”.
Molto soddisfatto monsignor Staglianò: «La Pop Theology è teologia popolare e si incarica di svecchiare la predicazione cristiana. È teologia “pop”, vera carità intellettuale verso i giovani, sapendo che essi si esprimono anche con la musica e seguendo i cantanti, nuovi poeti. Attraverso i loro testi la Pop Theology può ritornare con nuova freschezza a presentare ai giovani il modello umano di Gesù, la sua umanità ricca di amore e di pace, di tolleranza e di dedizione, di fiducia e di rilancio delle energie positive, belle e buone, di ogni essere umano».