Con Varsavia iniziamo un piccolo viaggio in alcune delle città della Polonia che vedranno numerosi italiani partecipare ai «Giorni nelle diocesi» dal 20 al 25 luglio. Wlodzimierz Redzioch, giornalista polacco, ci accompagnerà alla scoperta anche di Torun, Katowice e Czestochowa.
Non tutti sanno che quest’anno la Gmg si svolge in quella che un tempo fu la capitale polacca: Cracovia infatti fu la capitale del Regno della Polonia dall’anno 1320 fino all’inizio del XVII quando la residenza del re fu spostata a Varsavia. Così i giovani che hanno scelto Varsavia per trascorrere le Giornate nelle diocesi, dal 20 al 25 luglio, visiteranno due capitali polacche: la nuova e la vecchia. Grazie al programma preparato dall’arcidiocesi e dal comune di Varsavia, queste giornate si preannunciano particolarmente intense e saranno di sicuro l’occasione per riscoprire il Paese ospitante anche tramite l’accoglienza nelle parrocchie e nelle famiglie. Saranno, insomma, un ottimo preambolo per gli eventi di Cracovia con papa Francesco.
Giovedì 21 luglio sarà la «Giornata della cultura e della storia». Nel 1944, alla fine della II Guerra mondiale, Varsavia era quasi completamente distrutta e aveva una popolazione di circa 10mila persone. Oggi, ci sono quasi 2 milioni di abitanti. I musei e i monumenti della città sono in attesa dei pellegrini per raccontare la sua interessante ma drammatica vicenda. La sera, poi, è previsto un raduno di tutti i giovani per pregare insieme sulla grande spianata intitolata al maresciallo Pilsudski. È un luogo storico perché proprio su questa piazza (nei tempi comunisti si chiamava piazza della Vittoria) Giovanni Paolo II durante il suo primo viaggio in patria nel giungo 1979 celebrò una Messa. Nell’omelia pronunciò le famose parole: «Io, figlio di terra polacca e insieme io, Giovanni Paolo Il papa, grido da tutto il profondo di questo millennio, grido alla vigilia di Pentecoste: scenda il tuo Spirito! Scenda il tuo Spirito! E rinnovi la faccia della terra. Di questa Terra!». E il grido del Papa slavo fu ascoltato: la visita del Pontefice diede l’inizio ai grandi cambiamenti nella società polacca, alla fondazione di Solidarnosc, il primo sindacato libero nel mondo comunista, e poi alla caduta del Muro di Berlino.
Il 22 giugno invece sarà «Il Giorno del pellegrinaggio e delle opere di misericordia». Quel giorno, gli ospiti potranno conoscere la vita dei santi di Varsavia, attraverso la visita ai siti dedicati alla loro memoria. Tra questi la parrocchia di San Stanislao Kostka nel quartiere di Zoliborz, dove lavorava il beato Jerzy Popieluszko, cappellano del sindacato Solidarnosc, ucciso dai servizi segreti comunisti il 19 ottobre 1984. I giovani potranno inginocchiarsi presso la sua tomba, un blocco di pietra scura sul prato verde. Qui è stato allestito anche un moderno museo dove si può ripercorrere la vita del beato, conoscendo così anche il contesto storico della Polonia comunista dove padre Jerzy viveva e dove venne martirizzato.
Lo stesso giorno, presso le istituzioni della Caritas, i giovani potranno prestare il loro servizio ai bisognosi: è un momento molto importante nella preparazione alla Gmg che quest’anno si svolge durante l’Anno Santo della Misericordia. Sabato pomeriggio e sera si terrà l’incontro di preghiera nel tempio della Divina Provvidenza. È una chiesa particolare la cui fondazione è legata alla storia. La sua costruzione fu prevista più di 200 anni fa come ringraziamento a Dio per la nuova Costituzione promulgata il 3 maggio 1791. La Costituzione del 3 maggio (così è passata alla storia) fu la prima moderna in Europa e seconda nel mondo dopo quella americana del 1787. Purtroppo, a causa della spartizione della Polonia tra le potenze vicine, non fu possibile costruire tale tempio votivo. Nel 1989 il cardinale Jozef Glemp ha rilanciato l’idea di erigere una chiesa come dono della nazione. Nel tempio della Divina Provvidenza, che ora è quasi terminato, si trova anche il Pantheon degli illustri polacchi. Domenica 24 luglio, infine, da trascorrere assieme alle famiglie ospitanti.