Puerto Maldonado. Un seminario nell'Amazzonia peruviana, grazie alla Caritas di Bergamo
Seminaristi a Puerto Maldonado
«Cari fratelli dell’Amazzonia, quanti missionari e missionarie si sono impegnati con i vostri popoli e hanno difeso le vostre culture! Lo hanno fatto ispirati dal Vangelo. Anche Cristo si è incarnato in una cultura, quella ebrea, e da quella, si è donato a noi come novità per tutti i popoli in modo che ciascuno, a partire dalla propria identità, si senta autoaffermato in Lui. Non soccombete ai tentativi di sradicare la fede cattolica dei vostri popoli. Ogni cultura e visione del cosmo che accoglie il Vangelo arricchisce la Chiesa»
Papa Francesco, Puerto Maldonado 19 gennaio 2018
La scritta celeste - Seminario San Juan María Vianney - spicca sulle pareti d’un giallo intenso, fresche di vernice. Le undici stanze sono pronte: un segno di speranza per Puerto Maldonado, nel cuore dell’Amazzonia peruviana dilaniata dalle miniere d’oro clandestine e ora dal Covid. Un sogno reso possibile dalla Fondazione Santina che ne ha finanziato la costruzione, grazie al sostegno della Caritas di Bergamo. Fondazione il cui presidente monsignor Luigi Ginami, si è recato nel Paese per l’inaugurazione. Il suo 46° viaggio di solidarietà ha aperto una fase nuova. Segnata da una coincidenza profetica.
Monsignor Ginami è appena rientrato nella diocesi orobica al termine del servizio in Vaticano. E il grande sponsor del progetto è proprio la Caritas locale che, così, stringe ancor più un rapporto di collaborazione iniziato anni fa. Già nel 2015, l’ufficio missionario locale aveva supportato il rifacimento dell’orfanotrofio di Xuy Xa, in Vietnam. Tre anni dopo, ad Acapulco, in Messico, lo stesso ufficio aveva aiutato la Fondazione a realizzare il Memoriale delle vittime della violenza.
Puerto Maldonado, nella regione di Madre de Dios, è un luogo dal forte valore simbolico. Là, il 19 gennaio 2018, papa Francesco ha voluto aprire, con quasi due anni d’anticipo sull’Assemblea vaticana, il Sinodo sull’Amazzonia. «Ho molto desiderato questo incontro. Ho voluto iniziare da qui la visita in Perù. Grazie per la vostra presenza e perché ci aiutate a vedere più da vicino, nei vostri volti, il riflesso di questa terra. Un volto plurale, di un’infinita varietà e di un’enorme ricchezza biologica, culturale, spirituale. Quanti non abitiamo queste terre abbiamo bisogno della vostra saggezza e delle vostre conoscenze per poterci addentrare, senza distruggerlo, nel tesoro che racchiude questa regione», aveva esclamato Bergoglio nell’incontro con i popoli indigeni.
Era stato il rettore, padre Carlos, fin dal 2018, a rivolgersi a Santina per rendere più funzionale il Seminario per incarnarlo sempre più nella cultura amazzonica. Poi, dei problemi di vario ordine, avevano fatto slittare l’iniziativa. L’anno successivo, il vicario apostolico, monsignor David Martínez de Aguirre, l’aveva rilanciata. E, nonostante le difficoltà e lo stallo del 2020, l’adattamento della struttura è stato portato a termine. Ora il Seminario ampliato può accogliere i ragazzi in discernimento, nonché ospitare professori e sacerdoti.
«Questo bel gesto – ha scritto il vescovo Martínez de Aguirre a monsignor Ginami – ci consentirà di regalare alla Chiesa nuove vocazioni dal volto amazzonico», come auspicato da “Querida Amazonia”.
L’alleanza con Santina, inoltre, acquisisce un significato ancora più significativo ora. Il Perù vive un momento drammatico: è la nazione con più alto numero di vittime per il virus rispetto alla popolazione. La gran parte dei deceduti sono poveri e poverissimi senza mezzi per acquistare le bombole d’ossigeno, che scarseggiano. Il dolore comune ha creato un forte legame con Bergamo, crocifissa dal Covid. Nella città lombarda, la pandemia ha ucciso 6.700 persone, tra cui quaranta sacerdoti.
«Sono molto grato alla mia terra e al suo vescovo, Francesco Beschi: non si sono ripiegati sulla propria sofferenza ma hanno teso la mano, per soccorrere altri luoghi feriti», ha spiegato monsignor Ginami prima della partenza. Oltre a Puerto Maldonado, il viaggio del presidente della Fondazione ha percorso buona parte del Paese, con tappe nelle varie città - da Lima a Juliaca a Puno - dove Santina ha realizzato laboratori e continua ad aiutare famiglie e comunità.