Sul Sinodo la pressione delle famiglie in attesa. Si propone, si riflette e si discute con la chiara consapevolezza che ogni decisione – si potrebbe dire ogni sfumatura – avrà ricadute concrete sulla vita delle persone, sulle coppie, sui genitori, sui figli. In particolare sulle famiglie ferite la cui sensibilità è resa più viva dalla sofferenza sopportata sia durante le fasi più travagliate della loro esperienza, sia per il senso di esclusione dalla comunità ecclesiale comunque diffuso più di quanto non si pensi. Ecco perché, affrontando nei tredici circoli linguistici la terza e ultima parte dell’
Instrumentum laboris – quella più densa di problemi complessi, dalla preparazione al matrimonio al problema del cammino penitenziale per i divorziati risposati, all’accoglienza delle persone con tendenza omosessuale – i padri sinodali hanno condiviso la necessità di mostrare un nuovo volto di apertura, di accoglienza, di simpatica e sorridente condivisione dei problemi più complessi. C’è la necessità – è stato ribadito – di non affidarsi a formule generiche per esprimere questa sensibilità, ma di individuare percorsi pastorali che denotino un’autentica discontinuità. Che non significa aprire indiscriminatamente le porte, ma esercitare un discernimento proficuo, capace cioè di individuare piste originali e realmente percorribili. A proposito dei cammini penitenziali per le persone separate in nuova unione, vari Circoli minori si sono trovati a riflettere sulla reale possibilità di adottare il criterio ortodosso della cosiddetta 'oikonomia'. Ma questa opzione è stata generalmente esclusa perché – come hanno riferito vari vescovi di rito orientale – nelle zone dove è in vigore, la prassi viene ormai intesa come una sorta di 'divorzio breve' senza troppe implicazioni pastorali e non – come dovrebbe essere – cammino penitenziale finalizzato certo ad aprire la strada a seconde, e anche terze, nozze non sacramentali, ma anche a riflettere sugli errori che hanno portato al fallimento del matrimonio. Stamattina nei Circoli supplemento di discussione sugli ultimi capitoli della terza parte dell’
Instrumentum laboris, mentre nel pomeriggio presentazione in plenaria delle tredici relazioni.