Chiesa

Appello. L'appello: «Pellegrini, venite in Terra Santa»

Mimmo Muolo, inviato a Gerusalemme martedì 15 settembre 2015
Il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, lancia un appello ai pellegrini italiani ed europei: "Venite. Non c'è alcun pericolo. Is e guerra non ci sono. E anche episodi come gli scontri di domenica scorsa sulla spianata delle moschee non hanno nulla a che vedere con gli itinerari dei pellegrini". Il custode incontra i giornalisti che seguono i lavori del Consiglio delle Conferenze episcopali europee e disegna un quadro complessivo della situazione. "Quest'anno - sottolinea - abbiamo avuto una forte diminuzione dei pellegrini. Dal 1° gennaio a oggi poco meno di 300mila persone. Circa il 50 per cento in meno. E pensiamo che sia dovuto in parte alla crisi economica, in parte alla paura delle guerre e dell'Is. Ma almeno questa seconda causa non ha alcun motivo d'essere. Fin quando ci sarà Israele non ci sarà nessun problema".
La diminuzione dei pellegrini non riguarda solo l'Italia (solo 700 gruppi quest'anno, con 30 membri in media per gruppo, erano 50 lo scorso anno), ma tutto l'Occidente, a cominciare dagli Stati Uniti che comunque si confermano la nazione con il maggior numero di pellegrinaggi (1200 gruppi). E' in forte incremento invece l'afflusso dall'Asia e dall'Africa. In questo senso si distinguono Indonesia (600 gruppi), Brasile, India, Cina, Messico e Argentina. E dunque ci si sta attrezzando per venire incontro alla spiritualità e al modo di pregare di questi pellegrini che sono naturalmente diversi da quelli Occidentali. Stanno riprendendo anche i pellegrinaggi a piedi. Padre Pizzaballa lancia l'idea di una campagna di sensibilizzazione in tutte le Chiese europee. "Mi auguro - dice - che i presidenti delle Conferenze episcopali d'Europa, una volta tornati a casa, portino questo appello ai loro confratelli vescovi e che i vescovi a loro volta sensibilizzino le loro diocesi". "Venire in Terra Santa - conclude il custode - è un'esperienza di fede straordinaria per mettersi sulle orme di Gesù e anche per far sentire la solidarietà delle Chiese di tutto il mondo alla comunità cristiana locale alle prese con molti problemi".