Ha espresso l’intenzione di lasciare il proprio incarico pastorale don Andrea Maggi, di 67 anni, il parroco di Castelvittorio (Imperia) che domenica scorsa, durante l’omelia, ha bruciato la foto di Benedetto XVI, accusandolo di aver abbandonato le sue «pecorelle». Lo ha comunicato, in una nota, la diocesi di Ventimiglia-Sanremo, i cui vertici hanno incontrato il parroco per chiarire la vicenda. «In merito alla dolorosa e sconcertante vicenda di don Andrea Maggi, stamane (ieri per chi legge, ndr) il sacerdote è stato ascoltato dall’autorità ecclesiastica – si legge nel comunicato ufficiale – anche come richiesto dalle norme del Codice di diritto canonico. Il colloquio, sereno, è stato dedicato alla verifica dei fatti e si è giunti a concordare il modo di procedere per riparare al turbamento procurato dal gesto sacrilego. Don Maggi ha manifestato l’intenzione di rinunciare agli incarichi pastorali e sono allo studio le opportune procedure previste. Rimangono aperte la grave offesa alla persona di Benedetto XVI e le ferite prodotte alla Chiesa». All’indomani dell’episodio il vescovo Alberto Maria Careggio aveva parlato di «azione esecrabile» che «ha recato un grave danno e turbamento della comunione ecclesiale. Soprattutto perché avvenuta durante la celebrazione della Messa». Lo stesso vescovo di Ventimiglia-Sanremo aveva preannunciato l’intenzione di chiedere al sacerdote autore del gesto un atto di riparazione pubblica.