"Quando una famiglia
non ha da mangiare perché deve pagare il mutuo agli usurai, no,
quello non è cristiano, non è umano". Lo ha detto il Papa parlando a
braccio
al termine dell'udienza generale, quando ha salutato l'Associazione
antiusura e sollecitato "l'impegno delle istituzioni" "a fianco
delle vittime dell'usura, drammatica piaga sociale che - ha
denunciato - ferisce la dignità inviolabile della persona
umana".Papa Francesco salutava le Fondazioni associate alla
Consulta nazionale antiusura, accompagnate dall'
arcivescovo di
Bari Francesco Cacucci.
A dare voce al capillare servizio della Consulta nazionale antiusura sono giunti in piazza San Pietro in oltre
duemilacinquecento. Con i sacerdoti e i volontari che animano le 28 federazioni e i centri di ascolto in tutta Italia, c’erano molte persone vittime dell’usura o a rischio di cadere nelle mani degli usurai: si parla di
quattro milioni di famiglie in Italia. E con loro tante vittime delle estorsioni, ex giocatori di azzardo e «persone che vivono sotto la tutela dello Stato, lontano dalle loro famiglie perché minacciate dalla criminalità organizzata» spiega
monsignor Alberto D’Urso, vice presidente e segretario generale della Consulta.La condanna «chiara, esplicita, senza ambiguità» dell’usura e del gioco d’azzardo, che sfruttano «la fragilità delle persone per derubarle e incatenarle», è stata ribadita dal
cardinale Angelo Comastri nella
Messa celebrata con i membri della Consulta nazionale antiusura nel pomeriggio all’altare della Cattedra della basilica di San Pietro. Occorre avere il coraggio, ha sottolineato il porporato, per dichiarare che l’usura «è una autentica bestemmia, un oltraggio a Dio, una prostituzione della dignità umana», è «usare il denaro per crocifiggere le persone in difficoltà».Rivolgendosi direttamente ai membri delle fondazioni e alle associazioni impegnate su questo terreno, il cardinale li ha definiti come «buoni samaritani che soccorrete i fratelli derubati dai nuovi briganti». All’offertorio sono stati consegnati alcuni segni concreti di carità perché papa Francesco li destini ai poveri.Con il porporato hanno concelebrato tra gli altri monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, nel cui territorio c’è la sede della Consulta, e il nuovo
segretario generale ad interim della Conferenza episcopale italiana, il vescovo Nunzio Galantino, che ha accompagnato il gruppo antiusura della sua diocesi di Cassano all’Ionio dedicato a san Matteo apostolo.