Chiesa

L'UDIENZA. Il Papa: amare Dio, una scelta di fondo che dà valore alla vita

mercoledì 2 dicembre 2009
Un invito ad "operare nella nostra vita la scelta di fondo, che dà senso e valore a tutte le altre scelte: amare Dio e, per amore suo, amare il nostro prossimo; solo così potremo incontrare la vera gioia, anticipo della beatitudine eterna". A rivolgerlo ai fedeli è stato papa Benedetto XVI, durante la catechesi dell'udienza generale in Piazza San Pietro dedicata a Guglielmo di Saint-Thierry, biografo, "amico ed estimatore" di Bernardo di Chiaravalle."L'energia principale che muove l'animo umano è l'amore", ha esclamato Benedetto XVI, per il quale "la natura umana, nella sua essenza più profonda, consiste nell'amare". Ciò significa che "un solo compito è affidato a ogni essere umano: imparare a voler bene, ad amare, sinceramente, autenticamente, gratuitamente. Ma solo alla scuola di Dio questo compito viene assolto e l'uomo può raggiungere il fine per cui è stato creato". "Imparare ad amare - a proseguito il papa - richiede un lungo e impegnativo cammino, che è articolato da Guglielmo in quattro tappe, corrispondenti alle età dell'uomo: l'infanzia, la giovinezza, la maturità e la vecchiaia".Papa Benedetto XVI ha quindi esortato i giovani a "fuggire il peccato e a progettare il vostro futuro come un generoso servizio a Dio e al prossimo". Il pontefice, salutando i giovani presenti alla fine dell'udienza generale, ha indicato come esempio alcuni santi: san Giovanni Maria Vienney, san Giuseppe Cafasso, san Lepoldo Mandic e san Pio di Pietrelcina, "figure straordinarie di 'apostoli del confessionalè, instancabili dispensatori della misericordia divina".