Il "timore di Dio" ci
fa abbandonare tra le braccia del Padre come un bimbo che cerca
"protezione" "tra le braccia del papà". E non ci fa essere
"cristiani remissivi, ma genera in noi coraggio e forza e fa di
noi cristiani convinti, entusiasti, che non restano sottomessi
al Signore per paura, ma perché sono commossi e conquistati dal
suo amore". Lo ha detto il Papa in udienza generale, invitando a
"lasciarci conquistare da questo amore di papà che ci ama tanto,
con tutto il cuore".Il "timore di Dio", l'ultimo "dono dello Spirito Santo" di cui il Papa ha parlato nella udienza generale del mercoledì, "è anche un allarme di fronte alla pertinacia del peccato: quando una persona vive nel male, quando bestemmia contro Dio e sfrutta gli altri, quando li tiranneggia, quando vive solo per i soldi, per la vanità, il potere, per il suo orgoglio, allora il santo timore di Dio ci mette in allerta, 'attenzione - ci dice - con tutto questo potere, soldi, orgoglio e vanità non sarai felice'". "Penso per esempio alle persone che hanno responsabilità
sugli altri e si lasciano corrompere; penso a coloro che
vivono della tratta di persone e del lavoro schiavo; penso a
coloro che fabbricano armi per fomentare le guerre... Che il
timore di Dio - ha concluso Papa Francesco - faccia loro
comprendere che un giorno tutto finisce e che dovranno
rendere conto a Dio".Prima dell'udienza, alle 9 in Aula Nervi, il Papa ha incontrato i malati che a causa del caldo non possono stare in
piazza San Pietro. Rivolgendosi a loro, Francesco ha spiegato:
"Abbiamo pensato che era meglio che voi foste qui,
tranquilli... con un po' di fresco. E non sotto quel sole che
cuoce...".
Poi ha indicato il maxischermo installato nella grande
aula, aggiungendo: "Lì potete vedere
tutto, seguire tutto e senza soffrire questo sole. Dicono -
ha concluso - che oggi sarà la giornata più calda!
Grazie".Al termine dell'udienza Papa Francesco ha mostrato un piccolo cartello con lo
slogan: "Tutti insieme contro il lavoro minorile". "Decine di
milioni di bambini sono costretti a lavorare in condizioni
degradanti, esposti a schiavitù abusi, maltrattamenti e
discriminazione", ha denunciato il Papa ricordando che il 12 giugno si
celebra la Giornata contro il lavoro minorile.