Nel Vangelo, "Gesù ci ricorda che anche le
parole possono uccidere! Pertanto, non solo non bisogna attentare
alla vita del prossimo, ma neppure riversare su di lui il veleno
dell'ira e colpirlo con la calunnia". Papa Francesco lo ha affermato
nel breve discorso pronunciato
prima dell'Angelus ricordando le
parole di Cristo: "avete inteso che fu detto agli antichi: 'Non
uccideraì; Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello
dovrà essere sottoposto al giudizio". Papa Francesco dopo l'Angelus si è recato in auto alla
parrocchia "San Tommaso Apostolo" all'Infernetto, nel settore
Sud della diocesi di Roma. Ad accoglierlo ha trovato una folla
di circa 10 mila fedeli, giunti anche dalle parrocchie
limitrofe. Davanti all'ingresso della chiesa c'erano il
cardinale vicario Agostino Vallini, l'ausiliare monsignor
Paolino Schiavon e il parroco don Antonio D'Errico. "Vorremmo darti una mano a far conoscere Gesù
a tutti, anche a chi ci offende. Noi prendiamo questo impegno e tu
però non dimenticarti dei bambini della parrocchia di San Tommaso
Apostolo". Con queste parole un bambino della parrocchia
dell'Infernetto si è rivolto a Papa Francesco, in visita pastorale
nella zona Sud della Capitale. "A Roma - ha aggiunto - quando si
prende un impegno si batte il 5". E subito il Pontefice lo ha
accontentato, inserendo poi anche una battuta nel suo breve discorso
di saluto, totalmente improvvisato a braccio. Ma prima hanno salutato
il Papa altri bambini delle varie classi del catechismo. Tra questi la piccola Giulia, che ha detto a
Francesco: "Abbiamo preparato il compito a casa che ci hai assegnato
all'Udienza Generale, cioè scoprire la data del nostro battesimo: io
sono stata battezzata il 3 aprile 2005. E ora vorrei dirti una cosa:
sai parlare bene di Dio a tutti, e sei anche simpatico. I cardinali
hanno eletto la persona che nonostante i suoi peccati vuole bene più
di tutti a Gesù. Ma, ti domando, come si fa a mantenere l'amicizia
con Gesù dopo il catechismo?".
Quando è arrivato il momento di rispondere ai ragazzi,
Bergoglio si è concentrato proprio sulla richiesta di "battere in
cinque" e sulla domanda di Giulia. "Grazie tanto - ha esordito - per
le mani e per i piedi. Bisogna applaudire con le mani e camminare con
i piedi, ma c'è anche chi cammina con le mani e applaude con i
piedi, così come tante volte sbagliamo nel modo con il quale
dobbiamo amare Gesù". "Sì, ci possiamo sbagliare, anche
dimenticare di amare Gesù: la vita è difficile. E questo
accade quando pensiamo - ha spiegato il Pontefice ai fedeli
della parrocchia - che lo dobbiamo amare in questa maniera o
nell'altra. Per amare Gesù - invece - bisogna lasciarsi amare
da lui è lui che fa il lavoro, ci ama per primo, ci cerca,
cerca tutti noi. E si comincia lasciandosi amare da Lui che ci
cerca, ci trova e ci ama. Se ci lasceremo amare da lui mai,
mai, sbaglieremo"."Sembra che il peccato di calunnia, il
peccato della diffamazione siano stati tolti dal decalogo". Lo
ha denunciato Papa Francesco nell'omelia a braccio pronunciata
alla parrocchia di San Tommaso Apostolo
all'Infernetto. "Gesù - ha
ricordato ai fedeli - ha detto che il comandamento 'Non
uccideraì comporta che chiunque si adira col fratello ha
ucciso nel suo cuore. Chiunque insulta il fratello, odia il suo
fratello lo uccide nel suo cuore. E chi chiacchiera contro il
fratello uccide".
"Eppure, ha rilevato Francesco - sparliamo di questo e di
quello. Ed è uccidere. Parlo perchè ho nel mio cuore odio,
antipatia. Non l'amore. "Ricordare - ha suggerito ai fedeli, riprendendo le parole dell'Angelus -
che le parole uccidono. Anche i cattivi desideri contro l'altro
uccidono. Invece - ha concluso - se uno capisce, perdona. È
paziente".