Il viaggio in Asia. Il Papa: spesso sprechiamo i doni di Dio
E adesso la festa della visita di Papa Francesco a Manila è completa. Una festa - preceduta da un toccante incontro in nunziatura con il padre della giovane morta durante la Messa di sabato a Tacloban - che neanche la pioggia scrosciante (fortunatamente attenuatasi fino a terminare durante la Messa) ha potuto rovinare. Sette milioni di fedeli per le strade della capitale, il cui epicentro è l'altare papale nel Rizal Park, già scenario della storica Messa di vent'anni fa con Giovanni Paolo II. Il quale si sarà sicuramente "affacciato alla finestra del cielo" (per usare la celebre immagine dell'allora cardinale Raztinger ai suoi funerali) onde godere dello spettacolo davvero unico della fede di un popolo gentile, sorridente, straordinario pure nella pazienza con cui ha retto al maltempo, anche se segnato dalla povertà e da tanti problemi sociali.
Quei problemi - ha detto il Papa nell'omelia totalmente letta in inglese - sono frutto del peccato con cui l'uomo "ha distrutto l'unità e la bellezza della nostra famiglia umana, creando strutture sociali che hanno reso permanente la povertà, l'ignoranza e la corruzione". E il peccato più grande, ha aggiunto a braccio, "è dimenticare di essere figli di Dio". Dietro il peccato, ha avvertito Francesco, c'è il diavolo, "padre della menzogna". "Spesso egli nasconde le sue insidie dietro l'apparenza della sofisticazione, il fascino di essere 'moderni', di essere 'come tutti gli altri'. Egli ci distrae con il miraggio di piaceri effimeri e di passatempi superficiali. In tal modo noi sprechiamo i doni ricevuti da Dio, giocherellando con congegni futili; sprechiamo il nostro denaro nel gioco d'azzardo e nel bere; ci ripieghiamo su noi stessi. Trascuriamo di rimanere centrati sulle cose che realmente contano".
E tra le cose che contano, il Papa (che per difendersi dalla pioggia ha di nuovo indossato l'impermeabile giallo) ha messo al primo posto l'insegnamento del Santo Nino, cioè di Gesù Bambino, cui i filippini sono tanto devoti e di cui in questa domenica nell'arcipelago si celebra la festa. Moltissime le statuette portate dai fedeli alla Messa, ad imitazione dell'originale custodito a Cebu e che secondo la tradizione sarebbe giunto nelle Filippine con lo stesso Ferdinando Magellano.