La lettera. Il Papa respinge le dimissioni di Marx: «Continua come vescovo di Monaco»
Il cardinale Marx
Papa Francesco respinge le dimissioni presentate dal cardinale Reinhard Marx e gli chiede di rimanere alla guida dell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga.
Lo fa al termine di una accorata lettera autografa scritta oggi in spagnolo e subito diffusa, anche in una traduzione in lingua tedesca, dalla Sala Stampa vaticana. QUI IL TESTO IN ITALIANO
Il cardinale Marx lo scorso 21 maggio aveva scritto a sua volta una lettera - resa pubblica, anche in italiano ed inglese, il 4 giugno - spiegando le ragioni del suo gesto come risposta alla crisi degli abusi che a suo dire chiederebbe una profonda riforma nella Chiesa anche per la risposta insufficiente dell’episcopato.
Il porporato tedesco aveva chiesto al Pontefice di poter lasciare la guida della diocesi bavarese a causa dello scandalo.
E al termine della sua missiva aveva scritto: “Desidero continuare ad essere prete e vescovo di questa Chiesa e continuerò ad impegnarmi a livello pastorale, ovunque Lei lo riterrà opportuno e positivo. Vorrei dedicare gli anni futuri del mio servizio in maniera più intensa alla cura pastorale e impegnarmi per un rinnovamento spirituale della Chiesa, così come Lei instancabilmente ammonisce”.
Papa Francesco in conclusione della sua lettera scrive: “Questa è la mia risposta, caro fratello. Continua come proponi, ma come arcivescovo di Monaco e Frisinga”. “E – aggiunge - se sei tentato di pensare che, confermando la tua missione e non accettando le tue dimissioni, questo Vescovo di Roma (tuo fratello che ti ama) non ti capisce, pensa a quello che Pietro ha provato davanti al Signore quando, a modo suo, ha presentato le sue dimissioni: 'allontanati da me, perché sono peccatore', e ascoltò la risposta: ‘pasci le mie pecorelle’”.
Nella sua lettera Francesco afferma di condividere la descrizione della crisi proposta dalla lettera di Marx: “Sono d'accordo con te nel descrivere la triste storia degli abusi sessuali e il modo in cui la Chiesa l'ha affrontata fino a poco tempo fa come una catastrofe. Rendersi conto di questa ipocrisia nel modo in cui viviamo la nostra fede è una grazia, è un primo passo che dobbiamo fare. Dobbiamo farci carico della storia, sia personalmente che come comunità. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questo crimine. Accettare significa mettersi in crisi”.
Per il Papa, comunque, oggi “ci viene chiesta una riforma, che - in questo caso - non consiste in parole ma in atteggiamenti che hanno il coraggio di affrontare la crisi, di assumere la realtà qualunque siano le conseguenze”. Perché “ogni riforma comincia da sé stessi”. E la riforma nella Chiesa “è stata fatta da uomini e donne che non hanno avuto paura di entrare in crisi e lasciarsi riformare dal Signore”.
Questo, afferma Francesco, “è l'unico modo, altrimenti non saremo altro che ‘ideologi della riforma’ che non mettono in gioco la propria carne”. Gesù, sottolinea Francesco, “mai accettò di fare ‘la riforma’ (permettimi l’espressione) né col progetto fariseo, o sadduceo, o zelota, o esseno”, ma lo ha fatto “con la sua vita, con la sua storia, con la sua carne sulla croce”.
E questo, riconosce il Papa rivolgendosi a Marx, “è il modo che tu stesso, caro fratello, hai assunto nel presentare la tua rinuncia”, perché “come dici nella tua lettera seppellire il passato non ci porta a nulla”. E “il silenzio, le omissioni, il dare troppo peso al prestigio delle istituzioni portano solo al fallimento personale e storico”.
Il cardinale di Monaco Reinhard Marx nel pomeriggio ha scritto sul sito della diocesi esprimendo sorpresa e commozione. "Non contavo - scrive il porporato sul sito dell'arcidiocesi - su una reazione così veloce e nemmeno mi aspettavo la decisione che io dovessi continuare nel mio servizio". E aggiunge di essere rimasto colpito "dal tono fraterno" delle parole del Papa, dalla percezione di essere stato compreso nelle ragioni riguardanti la richiesta di dimissioni.
Ribadendo di accettare la decisione del Papa, l'arcivescovo tedesco si collega a quanto da lui detto e sottolinea la necessità di "cercare nuove strade da percorrere, anche in considerazione di una storia di molteplici fallimenti, per annunciare e testimoniare il
Vangelo".
Per il cardinale Marx, come spiega nel testo rilanciato anche da Vatican News, si apre ora un tempo di riflessioni sul modo di "contribuire ancora di più al rinnovamento della Chiesa", partendo dagli spunti "importanti" che Francesco offre nella sua lettera. Resta comunque "valido - ribadisce il porporato - ciò che avevo sottolineato nella mia dichiarazione e cioè che io stesso devo assumermi la responsabilità personale e anche 'istituzionale'", in particolare "nei riguardi delle vittime".
La decisione del Papa, riconosce il cardinale Marx, "rappresenta per me una grande sfida" e dunque, conclude, tornare "'semplicemente' all'ordine del giorno di 'ieri' non può essere la via, né per me né per l'arcidiocesi".