Chiesa

Papa Francesco ai Dehoniani. «Il mondo ha bisogno delle carezze di Dio»

venerdì 5 giugno 2015
"Il mondo è ferito, ammalato di tante malattie. E ha bisogno delle carezze di Dio". Lo ha detto Papa Francesco ai padri Dehoniani che partecipano al Capitolo Generale dell'istituto religioso, ricevuti in udienza con il nuovo superiore generale, Heiner Wilmer. "Anche nel confessionale siate misericordiosi, per favore!", ha chiesto loro il Pontefice rivelando di aver conosciuto diversi Dehoniani impegnati nei confessionali. "Ricordatevi - ha scandito - che ciascuno di voi deve seguire l'esempio di Gesù, venuto a perdonare e non a condannare: non si spaventava dei paccatori ma andava a pranzo con loro". "Misericordia e non sacrificio", questo è per Francesco il criterio proposto dal Vangelo. Ieri sera, nell'omelia alla Messa del Corpus Domini celebrata in piazza San Giovanni in Laterano, Papa Bergoglio ha parlato proprio della Misericordia evocando gli occhi di Gesù "che vanno in cerca di Zaccheo e della Maddalena; la sua mano che soccorre i malati nel corpo e nello spirito; il suo cuore che ama i bisognosi di riconciliazione, di misericordia e di comprensione" ricordando che "l'Eucaristia attualizza l'Alleanza che ci santifica, ci purifica e ci unisce in comunione mirabile con Dio". "Così - ha scandito - impariamo che l'Eucaristia non è un premio per i buoni, ma è la forza per i deboli, per i peccatori. È il perdono, è il viatico che ci aiuta ad andare, a camminare". Oggi Francesco ha parlato a braccio con i religiosi Dehoniani, spiegando di aver consegnato però il discorso in modo che tutti i loro confratelli possano leggerlo. "I discorsi sono noiosi, preferico dire due o tre cose della mia esperienza con voi in Argentina", ha esordito infatti prima di raccontare una vicenda che lo coinvolse a suo tempo a Buenos Aires, quando gli fu chiesto di convincere un religioso dehoniano suo amico (l'ex superiore generale Virginio Bressanelli, attuale vescovo di Neuquen in Patagonia) ad accettare la nomina episcopale, alla quale voleva sottrarsi e per questo "si era nascosto". Nel discorso scritto, il Papa ha preso spunto dal tema del capitolo generale dei Dehoniani: "Misericordiosi, in comunità, con i poveri". "La vita religiosa - si legge nel testo - è indicata come vita pienamente evangelica, in quanto realizza concretamente le beatitudini. Pertanto, come religiosi, siete chiamati ad essere misericordiosi". E questo anche all'interno delle comunità religiose. "La vita religiosa - infatti - è una convivenza di credenti che si sentono amati da Dio e che cercano di amarlo. Proprio in questo comune impegno potete trovare la ragione più profonda della vostra sintonia spirituale". "Nell'esperienza della misericordia di Dio e del suo amore - conclude il testo consegnato dal Papa ai Dehoniani - troverete anche il punto di armonizzazione delle vostre comunità. Ciò comporta l'impegno di assaporare sempre più la misericordia che i confratelli vi usano e donare loro la ricchezza della vostra misericordia".