"Il mondo è ferito, ammalato di tante
malattie. E ha bisogno delle carezze di Dio". Lo ha detto Papa
Francesco ai padri Dehoniani che partecipano al Capitolo
Generale dell'istituto religioso, ricevuti in udienza con il
nuovo superiore generale, Heiner Wilmer.
"Anche nel
confessionale siate misericordiosi, per favore!", ha chiesto
loro il Pontefice rivelando di aver conosciuto diversi
Dehoniani impegnati nei confessionali. "Ricordatevi - ha
scandito - che ciascuno di voi deve seguire l'esempio di Gesù,
venuto a perdonare e non a condannare: non si spaventava dei
paccatori ma andava a pranzo con loro". "Misericordia e non
sacrificio", questo è per Francesco il criterio proposto dal
Vangelo.
Ieri sera, nell'omelia alla Messa del
Corpus Domini celebrata in piazza San Giovanni in Laterano,
Papa Bergoglio ha parlato proprio della Misericordia evocando
gli occhi di Gesù "che vanno in cerca di Zaccheo e della
Maddalena; la sua mano che soccorre i malati nel corpo e nello
spirito; il suo cuore che ama i bisognosi di riconciliazione,
di misericordia e di comprensione" ricordando che "l'Eucaristia
attualizza l'Alleanza che ci santifica, ci purifica e ci unisce
in comunione mirabile con Dio". "Così - ha scandito -
impariamo che l'Eucaristia non è un premio per i buoni, ma è
la forza per i deboli, per i peccatori. È il perdono, è il
viatico che ci aiuta ad andare, a camminare".
Oggi Francesco ha parlato a braccio con i religiosi
Dehoniani, spiegando di aver consegnato però il discorso in
modo che tutti i loro confratelli possano leggerlo. "I discorsi
sono noiosi, preferico dire due o tre cose della mia esperienza
con voi in Argentina", ha esordito infatti prima di raccontare
una vicenda che lo coinvolse a suo tempo a Buenos Aires, quando
gli fu chiesto di convincere un religioso dehoniano suo amico
(l'ex superiore generale Virginio Bressanelli, attuale vescovo
di Neuquen in Patagonia) ad accettare la nomina episcopale,
alla quale voleva sottrarsi e per questo "si era nascosto".
Nel discorso scritto, il Papa ha preso spunto dal tema del
capitolo generale dei Dehoniani: "Misericordiosi, in comunità,
con i poveri". "La vita religiosa - si legge nel testo - è
indicata come vita pienamente evangelica, in quanto realizza
concretamente le beatitudini. Pertanto, come religiosi, siete
chiamati ad essere misericordiosi".
E questo anche all'interno
delle comunità religiose. "La vita religiosa - infatti - è
una convivenza di credenti che si sentono amati da Dio e che
cercano di amarlo. Proprio in questo comune impegno potete
trovare la ragione più profonda della vostra sintonia
spirituale". "Nell'esperienza della misericordia di Dio e del
suo amore - conclude il testo consegnato dal Papa ai Dehoniani
- troverete anche il punto di armonizzazione delle vostre
comunità. Ciò comporta l'impegno di assaporare sempre più la
misericordia che i confratelli vi usano e donare loro la
ricchezza della vostra misericordia".