Papa Francesco nel pomeriggio, nella Cappella della Casa Santa Marta, ha incontrato un gruppo di bambini gravemente ammalati, accompagnati dai loro genitori e da alcuni volontari e responsabili dell’Unitalsi. Si tratta infatti di bambini che partecipano ai pellegrinaggi a Lourdes e a Loreto, in particolare al “Treno della gioia” che porta a Loreto i piccoli ammalati con i loro cari.
I bambini erano venti, perlopiù fra i 7 e i 14 anni, ma vi erano anche alcuni bimbi piccolissimi di 2 o 3 anni.
Il Papa si è avvicinato affettuosamente ad ogni bimbo. Poi una bimba, Mascia, ha diretto al Papa alcuni pensieri, ricordando il precedente incontro analogo di Francesco con bambini malati, avvenuto il 31 maggio del 2013 nello stesso luogo. La bimba ha ricordato tutti coloro che erano allora presenti, anche alcuni bimbi che ora sono in cielo, e ha assicurato che tutti hanno pregato molto per il Papa, come egli aveva chiesto loro.
Poi il papà di un piccolo bimbo malato, Andrea Maria, ha dato la sua testimonianza insieme alla sua sposa, raccontando le vicende delle difficili gravidanze della moglie e della esperienza di accoglienza di Andrea Maria, nonostante la sua grave infermità, rifiutando il consiglio ricevuto di abortire. Egli ha detto di essere convinto che “Dio li ha chiamati come genitori ad una vocazione di amore più grande. Quella di essere genitori non una ma due volte: per natura umana e per essere stati prescelti ad accompagnare un figlio speciale, dono speciale di Dio padre!”.
“Non ci sono spiegazioni: è un mistero… penso alla Madonna quando le hanno dato il corpo morto del suo figlio, ferito, insanguinato… La Madonna lo ha accarezzato. Anche la Madonna non capiva”, ha detto Francesco riflettendo sulla sofferenza che investe tanti piccoli e le loro famiglie.
Il Papa ha invitato i genitori dei bimbi a non aver paura di chiedere, di sfidare il Signore: perché? E a “sentire il suo sguardo su di noi, lo sguardo di tenerezza del Padre che dice: anche il mio figlio ha sofferto…”.
Il Papa ha espresso la sua ammirazione per il coraggio dei genitori che rifiutano l’aborto, che è una falsa soluzione del problema della sofferenza: ha qualificato come “eroismo” portare con coraggio la sofferenza dei bimbi e la preoccupazione per la sorte dei figli qualora rimangano soli nella vita sopravvivendo a loro...
Il Papa ha assicurato la sua preghiera per i bimbi e i genitori, perché il Signore dia loro la giusta consolazione di cui hanno bisogno, e ha concluso incoraggiandoli ancora a rivolgersi al Signore con insistenza e con fiducia.
L’incontro in Cappella è terminato con la recita di una Ave Maria e con la Benedizione, ma poi il Papa si è ancora trattenuto con ogni bimbo e i suoi genitori e con il gruppo intero. Il Gruppo ha lasciato Santa Marta un po’ prima delle 18.