I cristiani non devono
essere "statue da museo" e devono evitare la "tentazione della
chiusura, dell'intimismo e della serietà formale". Lo ha detto
il Papa nell'udienza all'Azione cattolica italiana, a
conclusione della 15/ma assemblea generale dell'associazione.
Francesco ha raccomandato tre atteggiamenti: "Rimanere in
Gesù, andare ai confini e vivere la gioia dell'appartenenza
cristiana". Così, ha detto ai membri dell'Azione Cattolica,
"potrete portare avanti la vostra vocazione, ed evitare la
tentazione della 'quietè, che non ha niente a che fare con il
rimanere in Gesù; evitare la tentazione della chiusura e quella
dell'intimismo; e anche evitare la tentazione della serietà
formale".
"Eviterete cioè - ha aggiunto - di portare avanti una vita
più simile a statue da museo che a persone chiamate da Gesù a
vivere e diffondere la gioia del Vangelo". "Mai statue da
museo!", ha ripetuto. "Se voi volete sentire
il consiglio del vostro assistente, del vostro consigliere
generale, che è tanto amico - ha aggiunto il Papa parlando 'a
bracciò -, siate mansueti, ma mai statue da museo".Papa Francesco si è immerso questa
mattina nel «popolo» dell'Azione cttolica che gremiva l'Aula
Nervi e gli ambienti attigui del complesso in occasione
dell'Assemblea dell'associazione. Il Pontefice è entrato
infatti dal fondo dell'Aula solo dopo aver salutato (stringendo
le mani e fermandosi più volte a parlare) con i gruppi che iempivano l'Aula non avendo trovato posto
all'interno. Poi ha attraversato al centro la grande aula
fermandosi continuamente per salutare e abbracciare.
Al termine dell'incontro altrettanto affettuoso è stato il
saluto del Papa ai vescovi presenti (guidati dal presidente
della Cei Angelo Bagnasco) e ai dirigenti passati, presenti e
futuri dell'Azione Cattolica, tra i quali il presidente uscente
Franco Miano e il suo predecessore Luigi Alici.