"Purtroppo la pace è ancora troppo
spesso ferita. Lo è in tante parti del mondo, dove imperversano
conflitti di vario genere. Lo è anche qui in Europa, dove non
cessano tensioni. Quanto dolore e quanti morti ancora in questo
continente, che anela alla pace, eppure ricade facilmente nelle
tentazioni d'un tempo!". Lo ha detto Papa Francesco al Consiglio
d'Europa, istituzione che, rispetto all'Unione europea, si
estende ad oriente fino a comprendere anche, tra gli altri paesi,
Russia e Ucraina. "È perciò importante e incoraggiante l'opera
del Consiglio d'Europa nella ricerca di una soluzione politica
alle crisi in atto".
"La via privilegiata per la pace - per evitare che quanto
accaduto nelle due guerre mondiali del secolo scorso si ripeta -
è riconoscere nell'altro non un nemico da combattere, ma un
fratello da accogliere", ha detto Bergoglio. "Si tratta di un
processo continuo, che non può mai essere dato per raggiunto
pienamente. È proprio quanto intuirono i Padri fondatori, che
compresero che la pace era un bene da conquistare continuamente e
che esigeva assoluta vigilanza. Erano consapevoli che le guerre
si alimentano nell'intento di prendere possesso degli spazi,
cristallizzare i processi e cercare di fermarli; viceversa
cercavano la pace che si può realizzare soltanto
nell'atteggiamento costante di iniziare processi e portarli
avanti".La pace è provata da orme di
conflitto, quali il terrorismo religioso e internazionale, che
nutre profondo disprezzo per la vita umana e miete in modo
indiscriminato vittime innocenti. Tale fenomeno è purtroppo
foraggiato da un traffico di armi molto spesso indisturbato".
Lo ha denunciato Papa Francesco nel suo intervento al Consiglio
d'Europa, dedicato alle sofferenze dei deboli "in tante parti
del mondo, dove imperversano conflitti di vario genere" . "La Chiesa - ha affermato il Papa
- considera che la corsa agli armamenti è una delle piaghe
più gravi dell'umanità e danneggia in modo intollerabile i
poveri". "La pace - ha scandito - è violata anche dal traffico
degli esseri umani, che è la nuova schiavitù del nostro tempo
e che trasforma le persone in merce di scambio, privando le
vittime di ogni dignità". Tutto questo, ha detto, accade
"anche qui in Europa, dove non cessano tensioni. Quanto dolore
e quanti morti ancora in questo continente, che anela alla
pace, eppure ricade facilmente nelle tentazioni d'un tempo! È
perciò importante e incoraggiante l'opera del Consiglio
d'Europa nella ricerca di una soluzione politica alle crisi in
atto".