L'udienza. Il Papa al patriarcato ecumenico: comunione non è uniformità
Foto da Radio Vaticana
Anche Bartolomeo da parte sua non ha mancato di far giungere i suoi fraterni auguri al Papa in questa festività. Attraverso la Delegazione Patriarcale, guidata dall’arcivescovo Job di Telmessos, co-presidente della Commissione internazionale per il dialogo teologico tra le due Chiese sorelle – ha fatto pervenire al Papa una lettera personale nella quale ha espresso gli auguri al «carissimo fratello Francesco» e ha ricordato come la comune testimonianza e il ministero in nome di Cristo degli apostoli Pietro e Paolo sia nel segno del martirio. Lo stesso Bartolomeo ha richiamato a quanto sperimentato «con Sua Santità in Egitto due mesi fa, in una terra che è continuamente innaffiata dal sangue dei martiri». «Questo – ha scritto il patriarca ecumenico di Costantinopoli – è stato un momento significativo per noi e per il mondo», perché «con la comunione siamo testimoni nel mondo contemporaneo di ciò che l’umanità ci chiede oggi: l’onestà e l’apertura a coltivare l’amore, la solidarietà e la compassione».
«Quindi – ha scritto con la medesima parola del Papa – siamo convinti che la nostra comune testimonianza davanti alle numerose sfide del nostro mondo contemporaneo costituisca una testimonianza positiva per la Chiesa di Cristo e per avvicinarci all’unità, secondo il comandamento del nostro Signore e Salvatore». All’arcivescovo Job di Telmessos – che dopo l’udienza si è intrattenuto con il Papa a Santa Marta per il pranzo – Francesco ha voluto nuovamente esprimere la sua gratitudine per come «insieme stiamo camminando con lo stesso passo, in un comune cammino dove l’uno ispira l’altro».