È la
risurrezione di Gesù, non quelli
che san Paolo definiva "discorsi persuasivi di sapienza", a
rappresentare il fondamento della fede dei cristiani: lo ha
sottolineato Papa Francesco presiedendo oggi, lunedì, la messa a San Pietro per
i vescovi e cardinali defunti nel corso dell'anno all'altare della Cattedra della basilica vaticana.
"Il Vangelo che abbiamo ascoltato, che unisce - secondo la
redazione di Marco - il racconto della morte di Gesù e quello
della tomba vuota", ha detto Jorge Mario Bergoglio, rappresenta
il "culmine" del "cammino" dell'umanità nella "rivelazione" di
Dio: "È l'avvenimento della Risurrezione, che risponde alla
lunga ricerca del popolo di Dio, alla ricerca di ogni uomo e
dell'intera umanità. Ognuno di noi è invitato ad entrare in
questo avvenimento. Siamo chiamati a stare prima davanti alla
croce di Gesù, come Maria, come le donne, come il centurione; ad
ascoltare il grido di Gesù, e il suo ultimo respiro, e infine il
silenzio; quel silenzio che si prolunga per tutto il sabato
santo. E poi siamo chiamati ad andare alla tomba, per vedere che
il grande masso è stato ribaltato; per ascoltare l'annuncio: 'È
risorto, non è quì. Lì c'è la risposta. Lì c'è il fondamento, la
roccia. Non - ha detto il Papa citando la prima lettera di San
Paolo ai corinzi - in 'discorsi persuasivi di sapienzà, ma nella
parola vivente della croce e della risurrezione di Gesù. Questo è
ciò che predica l'apostolo Paolo: Gesù Cristo crocifisso e
risorto. Se Lui non è risorto, la nostra fede è vuota e
inconsistente. Ma poiché egli è risorto, anzi, egli è la
risurrezione, allora la nostra fede è piena di verità e di vita
eterna".