Il viaggio a Cuba. Il Papa: «La fede trasforma la storia»
Dopo gli appuntamenti domenicali a l'Avana, Papa Francesco si è spostato in aereo a Holguin, terza città di Cuba, a 700 chiloemtri dalla capitale nel sud-est dell'isola, per presiedere una messa nella Plaza de la Revolucion. Ad accoglierlo all'aeroporto, il presidente Raul Castro, che pure è stato presente pure alla celebrazione, ha mandato il primo vice-presidente, il giovane Miguel Diaz-Canel, astro nascente del governo cubano.
Lo sguardo di Gesù "ci cambia", come cambiò nell'intimo anche un "esattore delle tasse" come Matteo. È il tema affrontato da papa Francesco nell'omelia della messa, celebrata nella festa dell'apostolo ed evangelista."Matteo era un pubblicano, cioè riscuoteva le tasse dagli ebrei per darle ai romani - ha ricordato Bergoglio nell'omelia -. I pubblicani erano malvisti e inoltre considerati peccatori, per questo vivevano isolati e disprezzati dagli altri. Con loro non si poteva mangiare, né parlare e né pregare. Per il popolo erano dei traditori, che prendevano dalla loro gente per dare ad altri. I pubblicani appartenevano a questa categoria sociale". Invece, "Gesù si fermò, non passò oltre frettolosamente, e questo sguardo aprì il suo cuore, lo rese libero, lo guarì, gli diede una speranza, una nuova vita". E questa, secondo Francesco, "è la nostra storia personale; come tanti altri, ognuno di noi può dire: anch'io sono un peccatore su cui Gesù ha pone il suo sguardo". "Per Matteo e per tutti coloro che hanno percepito lo sguardo di Gesù, i concittadini non sono quelli di cui ci si approfitta, si usa e si abusa. Lo sguardo di Gesù genera un'attività missionaria, di servizio, di dedizione Il suo amore guarisce le nostre miopie"."Invito a fare - ha aggiunto -, a casa o in chiesa, un momento di silenzio per ricordare con gratitudine e gioia quella circostanza, quel momento in cui lo sguardo misericordioso di Dio si è posato sulla nostra vita".Raul Castro era in prima fila alla messa del Papa, alla quel hanno partecipato 150mila fedeli. È il quarto incontro dall'arrivo del Pontefice a Cuba, dove Raul Castro lo ha accolto sabato all'aeroporto, salutato domenica dopo la messa all'Avana e poi ricevuto nel Palazzo della Rivoluzione. Il presidente e sui fratello Fidel sono originari della provincia di Holguin, precisamente della cittadina di Brian, dove sono nati il primo nel 1931 e il secondo nel 1926. Finita la messa il Papa si è trasferito al Vescovado di Holguin per poi andare alla 'Loma de la Cruz', un luogo altamente simbolico, da cui si gode un panorama di tutta l'isola. Poco lontano da qui, nel 1492, Cristoforo Colombo sbarcò e scoprì l'America. Nella vicina baia di Nipé fu trovata la statua della Vergine del Cobre, nel 1612, la cui storia si intrecciò con l'abolizione della schiavitù e la liberazione dal dominatore spagnolo. Su questa collinetta che domina la città, nel 1790, il francescano Francisco Antonio de Alegria, piantò una croce. Qui il Papa benedirà la città.Nel pomeriggio poi Bergoglio si sposterà a Santiago, dove incontrerà i vescovi, con i quali reciterà nel santuario della Virgen de la Caridad del Cobre una preghiera a Maria. "Il Papa è contento, ha apprezzato tra l'altro la qualità degli appuntamenti liturgici, la messa di ieri all'Avana, la messa di oggi a Holguin: manifestazioni spirituali, autentiche, non esteriori, di unacomunità cattolica che è molto importante". Così il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha risposto a una domanda dei giornalisti su come Francesco viva questa sua visita a Cuba."Il Papa - ha proseguito - può dire molte cose buone per Cuba, che magari non sono di incidenza immediata, ma importanti anche per il futuro, per le persone del paese: un messaggio positivo di partecipazione, di vita per il bene comune, di responsabilità condivisa, di solidarietà".