Papa Francesco è da sempre
vicino ai poveri e ai senzatetto della città di Roma. Dopo
aver fatto aprire docce, bagni e un servizio di barberia sotto
al Colonnato di San Pietro a loro dedicati, adesso è la volta di
un'iniziativa che sarà forse tra le più gradite per quanti sono
abituati, loro malgrado, a trascorrere le notti all'aperto in
ricoveri di fortuna: un dormitorio.
La struttura, sorgerà nei pressi del
Vaticano, in Via dei Penitenzieri, strada che incrocia Borgo
Santo Spirito tra il Collegio dei Gesuiti e la chiesa di Santo
Spirito in Sassia. La struttura, individuata dopo
diverse ricerche e sopralluoghi da parte dell'Elemosiniere del
Papa, monsignor Konrad Krajewski, il "braccio" operativo della
carità del Pontefice, metterà a disposizione circa 30 posti
letto e sorgerà in un immobile lasciato libero dopo il
trasferimento di un'agenzia di viaggi umanitari. Si tratterà di
un luogo adibito esclusivamente al ricovero notturno, aperto
dalle ore serali fino al primo mattino e dove opereranno dei
volontari. La data a partire dalla quale sarà possibile accedere
al servizio non è ancora stata fissata: dipende dall'ultimazione
dei lavori di risistemazione tuttora in corso.
Si tratta così dell'ultimo dono di Francesco ai senza fissa
dimora dopo le tante iniziative promosse dal Pontefice argentino
tramite il suo elemosiniere, che hanno lo scopo non solo di
fornire un'assistenza materiale ma anche di "ridare dignità"
agli esclusi e agli emarginati. Una prospettiva che ha visto in
questi due anni di pontificato non solo la realizzazione di
docce e bagni, la distribuzione di ombrelli e sacchi a pelo,
l'apertura della barberia e ora quella prossima del dormitorio,
ma anche momenti di promozione umana come quando ha fatto
distribuire ai senzatetto i libretti di Quaresima e il Vangelo
alla folla raccolta in San Pietro per l'Angelus oppure quando ha
aperto loro le porte dei Musei vaticani per una visita alla
Cappella Sistina. "Il Cristo, che ci nutre sotto le specie
consacrate del pane e del vino, è lo stesso che ci viene
incontro negli avvenimenti quotidiani - ha detto domenica Francesco
all'Angelus nel Corpus Domini -; è nel povero che tende la mano,
è nel sofferente che implora aiuto, è nel fratello che domanda
la nostra disponibilità e aspetta la nostra accoglienza. È nel
bambino che non sa niente di Gesù, della salvezza, che non ha la
fede. È in ogni essere umano, anche il più piccolo e indifeso".
"Quando prendiamo e mangiamo quel Pane - ha aggiunto -, noi
veniamo associati alla vita di Gesù, entriamo in comunione con
Lui, ci impegniamo a realizzare la comunione tra di noi, a
trasformare la nostra vita in dono, soprattutto ai più poveri".
L'ultima iniziativa del Papa è rivolta ai molti
dei senzatetto che hanno preso a frequentare sempre più la
piazza di san Pietro dove trovano i nuovi servizi adibiti per
loro e un pasto caldo tre sere a settimana. La logica di Bergoglio vuol essere
tutto fuorché assistenzialista. Le sue iniziative hanno lo scopo
di promuovere anche nella cittadinanza un atteggiamento di
accoglienza e di umanità verso gli ultimi e magari essere anche
di esempio nei confronti dell'amministrazione cittadina.