FESTA DELL'ASSUNTA. Maria è sempre con noi e ci sostiene nelle prove più difficili
venerdì 16 agosto 2013
Maria è entrata nella gloria del cielo, ma è sempre con
noi in ogni prova. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa a
Castel Gandolfo per la Solennità dell’Assunta. Il Pontefice ha celebrato
l’Eucaristia nella piazza antistante il Palazzo Apostolico, gremita di
fedeli. L’indirizzo d’omaggio al Papa è stato rivolto dal parroco di
Castel Gandolfo, don Pietro Diletti, che ha riassunto i sentimenti di
gioia di tutta la comunità locale per un avvenimento tanto atteso. La
piccola Piazza della Libertà di Castel Gandolfo diventa per un giorno
come Piazza San Pietro. Migliaia di fedeli - tra cui spiccano un gruppo
di cinesi e uno di messicani, tante anche le bandiere argentine - si
sono riuniti fin dal primo mattino davanti al Palazzo Apostolico. Una
folla multicolore e gioiosa - tante le famiglie presenti - per una
duplice occasione di festa: la Solennità dell’Assunta e il nuovo
incontro con Papa Francesco, dopo l’Angelus a Castel Gandolfo del 14
luglio scorso. All’inizio dell’omelia, il Papa ha voluto ricordare
l’immagine che della Vergine ci ha dato la Lumen Gentium: Maria,
ha detto, brilla sulla terra “come segno di sicura speranza e di
consolazione per il Popolo di Dio in cammino”. Quindi, si è soffermato
su tre parole chiave: “lotta, risurrezione, speranza”. Il Papa
ha osservato innanzitutto che nell’Apocalisse si parla della “lotta tra
la donna e il drago”. La figura della donna “che rappresenta la Chiesa
è, da una parte gloriosa, trionfante, e dall’altra ancora in travaglio”.
Così, è stata la sua riflessione, è la Chiesa che nella storia “vive
continuamente le prove e le sfide che comporta il conflitto tra Dio e il
maligno”. Una lotta che non dobbiamo affrontare da soli:“La Madre
di Cristo e della Chiesa è sempre con noi. Sempre: cammina con noi. E’
con noi. Anche Maria, in un certo senso, condivide questa duplice
condizione. Lei, naturalmente, è ormai una volta per sempre entrata
nella gloria del Cielo. Ma questo non significa che sia lontana, che sia
staccata da noi; anzi, Maria ci accompagna, lotta con noi, sostiene i
cristiani nel combattimento contro le forze del male”.Ecco allora che la preghiera con Maria, specie il Rosario, “ha anche questa dimensione agonistica”, di lotta contro “il maligno e i suoi complici”. E su questo dialoga con i fedeli in piazza:“…Ma sentite bene: il Rosario! Voi pregate il Rosario tutti i giorni? Ma, non so… Sicuro? Eh? Ecco!”Si
è così soffermato sulla risurrezione, sottolineando che “essere
cristiani significa credere che Cristo è veramente risorto dai morti”.
Tutta la nostra fede, ha soggiunto, “si basa su questa verità
fondamentale che non è un’idea ma un evento”. E anche il mistero
dell’Assunzione di Maria è inscritto nella Risurrezione di Gesù:
“L’umanità della Madre è stata ‘attratta’ dal Figlio nel suo passaggio
attraverso la morte. Gesù è entrato una volta per sempre nella vita
eterna con tutta la sua umanità, quella che aveva preso da Maria; così
lei, la Madre, che Lo ha seguito fedelmente per tutta la vita, Lo ha
seguito con il cuore, è entrata con Lui nella vita eterna, che chiamiamo
anche Cielo, Paradiso, Casa del Padre”. Anche Maria, ha detto
il Papa, “ha conosciuto il martirio della croce, il martirio del suo
cuore”: “Lei ha sofferto tanto, nel suo cuore, mentre Gesù soffriva
sulla Croce”: “E’ stata pienamente unita a Lui nella morte, e per questo
le è stato dato il dono della risurrezione. Cristo è la primizia dei risorti, e Maria è la primizia dei redenti, la prima di quelli che sono di Cristo.
E’ nostra Madre, ma anche possiamo dire è la nostra rappresentante, è
la nostra sorella, la nostra prima sorella, è la prima dei redenti che è
arrivata in Cielo".Il Papa ha quindi offerto la sua riflessione
sul legame tra Maria e la speranza. Una virtù, ha detto, che è propria
di chi, “sperimentando il conflitto, la lotta quotidiana tra la vita e
la morte, tra il bene e il male, crede nella Risurrezione di Cristo,
nella vittoria dell’Amore”. E ha aggiunto che il canto di Maria, Magnificat,
è proprio “il cantico della speranza, è il cantico del Popolo di Dio in
cammino nella storia”: “E’ il cantico di tanti santi e sante, alcuni
noti, altri, moltissimi, ignoti, ma ben conosciuti a Dio: mamme, papà,
catechisti, missionari, preti, suore, giovani, anche bambini, nonne,
nonni: questi hanno affrontato la lotta della vita portando nel cuore la
speranza dei piccoli e degli umili”.Questo cantico, ha
affermato ancora, “è particolarmente intenso là dove il Corpo di Cristo
patisce oggi la Passione”. E Maria è lì, “vicina a queste comunità, a
questi nostri fratelli, cammina con loro, soffre con loro, e canta con
loro il Magnificat della speranza”: “Dove c’è la Croce, per noi
cristiani c’è la speranza: sempre. Se non c’è la speranza, noi non siamo
cristiani. Per questo a me piace dire: non lasciatevi rubare la
speranza. Che non ci rubino la speranza, perché questa forza è una
grazia, un dono di Dio che ci porta avanti guardando il Cielo”.“Cari
fratelli e sorelle - ha concluso il Papa – uniamoci anche noi, con
tutto il cuore, a questo cantico di pazienza e di vittoria, di lotta e
di gioia, che unisce la Chiesa trionfante con quella pellegrinante, che
unisce la terra con il Cielo, che unisce la nostra storia con
l’eternità, verso la quale camminiamo”.Prima della Messa a Castel Gandolfo, Papa Francesco, aveva incontrato le Clarisse del Monastero di clausura di Albano, ad un mese dalla sua prima visita in questo istituto. L’incontro è durato circa tre quarti d’ora. I PAPA ALL'ANGELUSPrima
della messa il Papa, a Castel Gandolfo per la Solennità dell'Assunta,
segue con preoccupazione le drammatiche vicende che si stanno vivendo in
Egitto, da dove - afferma - "giungono purtroppo notizie dolorose". Al
termine della celebrazione eucaristica, eleva all'Angelus un'accorata
preghiera di pace: “Desidero assicurare la mia preghiera per tutte le
vittime e i loro familiari, per i feriti e per quanti soffrono.
Preghiamo insieme per la pace, il dialogo, la riconciliazione in quella
cara Terra e nel mondo intero. Maria, Regina della Pace, prega per noi.
Tutti diciamo: Maria, Regina della Pace, prega per noi”.