Visita del Papa al Seminario Romano Maggiore alla vigilia della Festa della Madonna della Fiducia, che ricorre sabato. Al suo arrivo è stato accolto dal cardinale Vicario Agostino Vallini e dal rettore, don Concetto Occhipinti. Nella Cappella Maggiore del Seminario, dopo l'indirizzo di omaggio del rettore, il Papa ha tenuto la lectio divina sul testo della Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani, cap. 12, 1-2. Al termine il Papa si è fermato al seminario per la cena, per poi rientrare in Vaticano.
LA LECTIO DIVINAPur senza farvi riferimento, Benedetto XVI è sembrato chiaramente alludere alle polemiche e agli scandali prodotti in questi giorni dall'uscita di una serie di documenti dal Vaticano finiti sulla stampa. "Vedendo voi in cammino verso il sacerdozio, vedo la Chiesa di domani, la Chiesa che vive sempre", ha detto rivolto ai seminaristi romani.Nel mondo "c'è il potere del male", ha aggiunto il Papa che ha invitato a essere veramente liberi, senza essere "assoggettati ai conformismi".Il "potere del male", ha detto Ratzinger, "oggi è per esempio in due grandi poteri che di per sè sono utili e buoni, ma facilmente abusabili: il potere della finanza e il potere dei media. Ambedue necessari, utili ma talmente abusabili che spesso diventano il contrario delle loro intenzioni vere".Benedetto XVI ha spiegato che "vediamo come il mondo della finanza può dominare sull'uomo. L'avere e l'apparire dominano il mondo e lo schiavizzano". Secondo il Pontefice, "il mondo della finanza non è più uno strumento per favorire il benessere, per favorire la vita dell'uomo, ma che diventa un potere che lo opprime, come adorare in mammona la divinità falsa che domina il mondo". Il Papa ha invitato a "non essere conformisti", a "non sottomettersi" a questo potere, a usarlo invece come un mezzo".A proposito, poi, del "potere dell'opinione pubblica", il Papa ha sottolineato che "c'è un gran bisogno di informazione, di conoscenza della realtà del mondo, ma c'è un potere dell'apparenza che alla fine conta più della realtà stessa"."Un'apparenza - ha spiegato - che si sovrappone alla realtà stessa, diventa più importante, mentre l'uomo non segue più la verità ma vuole soprattutto apparire". Anche contro questo, "esiste un non conformismo cristiano". "Vogliamo non l'apparenza - ha avvertito - ma la verità, e questo ci dà la vera libertà".