Chiesa

La visita. Il Papa sarà a Lesbo il 16 aprile

giovedì 7 aprile 2016
Papa Francesco compirà sabato 16 aprile la sua visita a Lesbo per incontrare i profughi. L'annuncio è stato dato oggi da padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede.Il viaggio sarà compiuto su invito del patriarca ecumenico Bartolomeo I e del presidente della Repubblica di Grecia. Ad affiancare Francesco e Bartolomeo vi sarà anche l'arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Hierominus II.Nei giorni scorsi si era parlato di venerdì 15 come data della possibile visita. Padre Federico Lombardi ha spiegato che il viaggio del Papa, che avverrà in giornata, rappresenta un forte richiamo «alla responsabilità e alla solidarietà su un'emergenza tanto drammatica» quale è quella sui migranti. «La visita a Lesbo di Papa Francesco, con il Patriarca Bartolomeo I e l’arcivescovo Hieronimus II il 16 aprile prossimo è un’altra tappa dei viaggi della misericordia che il Papa ha realizzato a partire dal viaggio di Lampedusa nel 2013, con un’attenzione particolare al mondo dei migranti e dei rifugiati» ha affermato monsignor Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes dopo l’annuncio della visita dato oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede. Dopo Lampedusa, nel luglio del 2013, il Papa ha incontrato e condiviso le sofferenze dei rifugiati e richiedenti asilo al Centro Astalli di Roma, al confine tra Messico e Stati Uniti, al Cara di Castelnuovo di Porto, alle porte di Roma, «richiamando sempre il dovere dell’accoglienza, del rispetto e della tutela della dignità di ogni persona costretta a migrare, ricordando anche le cause di chi oggi è in fuga e bussa alle porte dell’Europa: le guerre, i disastri ambientali, le persecuzioni politiche e religiose, la miseria». «Oltre che una tappa dei viaggi della speranza - ha aggiunto monsignor Perego -, la visita del Papa a Lesbo è anche una tappa importante nel cammino ecumenico, che negli ultimi decenni ha sempre trovato una rinnovata forza a partire da temi e attenzioni sociali come le migrazioni, la pace, la salvaguardia del creato».«L’augurio è che questa visita contribuisca a portare l’attenzione di migliaia di persone, tra cui molti bambini, ammassati alla frontiera greca e promuova un’azione nuova dell’Unione europea, perché esca da una grave battuta d’arresto nella gestione dei rifugiati - fortemente militarizzata e con nuovi luoghi di reclusione dei migranti che sbarcano sulle coste italiane e greche - e stimoli la disponibilità di ogni paese all’accoglienza di numeri significativi di richiedenti asilo e rifugiati» ha concluso il direttore generale della Migrantes.