Chiesa

SANTA SEDE. Padre Lombardi: inchiesta documenti rubati, per ora no mandanti né complici

lunedì 18 giugno 2012
Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha smentito oggi durante un briefing con i giornalisti le ricostruzioni di stampa che affermavano che la commissione cardinalizia che indaga su Vatileaks abbia riferito sabato scorso a Papa Benedetto XVI dei "complici e mandanti" di Paolo Gabriele nella sottrazione di documenti riservati. Le indagini, per Lombardi, cercano di ricostruire il quadro più ampio degli avvenimenti, e quindi "se Paolo Gabriele ha agito da solo" ma, ha avvertito, non bisogna precorrere i "tempi di attesa necessari" dell'inchiesta."Il Papa - ha detto il portavoce vaticano - sta aspettando di avere una visione più approfondita, poi avremo, immagino, una sua riflessione. Per ora siamo in una fase di attesa. Saremmo contenti di poterla risolvere piùrapidamente e radicalmente, ma per vedere in profondità serve tempo". "Tutti - ha aggiunto - siamo in attesa di saperne di più, ma ci sono tempi di attesa necessari" e "non è corretto basarsi su fonti non attendibili peravanzare ipotesi su chi possano essere stati, se ci sono stai, mandanti e complici".Quanto all'intervista odierna del segretario di Stato vaticano a Famiglia Cristiana, per Lombardi "Bertone è deltutto autorevole nelle cose che dichiara, e rinnova la fiducia giustamente a tutti i collaboratori del Papa. E anche io personalmente sono del tutto tranquillo che questa sia la situazione. Ma l'inchiesta non la dò per chiusa perché non lo è, infatti i tre cardinali hanno ancora Spazio e libertà di approfondimento".