SACRO TELO. Sindone, il 30 marzo l'ostensione televisiva
È l'ostensione televisiva della Sindone,
in onda il pomeriggio del 30 marzo su RaiUno, nell'ambito della trasmissione
A sua immagine. E non solo in Italia: la Rai offrirà la trasmissione in
mondovisione; si prevede grande interesse soprattutto nei Paesi di tradizione
cristiana di America Latina, e nelle Filippine. L'iniziativa è stata presentata
ieri mattina a Torino, nel Seminario metropolitano, a due passi dal Duomo
in cui la Sindone è custodita e da dove non verrà spostata.
Il Custode
pontificio Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, ha spiegato subito la
cosa fondamentale: l'ostensione rientra nell'Anno della fede, ed è una
proposta di «nuova evangelizzazione» che si avvale delle tecnologie multimediali
per raggiungere non solo i credenti, in quei luoghi della "piazza telematica"
che oggi hanno sostituito tanta parte delle aggregazioni tradizionali.
L'idea dell'ostensione maturò nell'estate scorsa, e venne approvata da
papa Benedetto XVI (la Santa Sede è la proprietaria del Telo, destinatole
per volontà testamentaria da Umberto II di Savoia, l'ultimo re d'Italia).
Il giorno scelto, Sabato Santo, richiama alla splendida riflessione che
il Papa propose durante la sua visita nell'ostensione 2010: la Sindone
come «icona del Sabato Santo», testimonianza del Cristo morto e del silenzio
in cui il mondo intero è piombato; ma anche segno grande di speranza, di
attesa della risurrezione.
L'arcivescovo Nosiglia ha ricordato le parole
di papa Ratzinger, allargando poi l'attenzione a un altro contenuto fondamentale:
l'immagine del Telo, che riporta i segni della Passione di Gesù, è una
testimonianza dei dolori del corpo, delle sofferenze del mondo. Anche per
questo nel Duomo di Torino ci saranno i malati: e saranno loro a sfilare
di fronte alla Sindone, a conclusione della preghiera liturgica guidata
dall'arcivescovo. «Bisogna sentire la voce della Sindone, bisogna ascoltare
il suo silenzio parlante ha detto Nosiglia bisogna riempire il cuore
di una fede che possa trasformare la contemplazione della Sindone in canto
di letizia e di alleluia pasquale».
Per l'ostensione televisiva c'è un
precedente: la trasmissione realizzata dal Primo Canale della Rai nel 1973,
promossa dal cardinale Michele Pellegrino. Fu quello l'inizio della nuova
stagione della Sindone, portata al centro dell'interesse e del dibattito
scientifico. Ma il terzo millennio, per il Telo di Torino, è segnato. Si
va comunque verso la Sindone 2.0. Ieri è stata annunciata la realizzazione
di una app destinata per adesso all'Ipad, che propone la lettura digitale
del Telo. Il programma dovrebbe essere disponibile entro la fine di marzo
ed è stato realizzato da Hal9000, la società novarese che ha prodotto,
su concessione della diocesi di Torino, l'immagine digitale completa. La
nuova app porta la Sindone nel mondo del "mobile" e sarà disponibile in
una versione base scaricabile gratuitamente, e in una a pagamento (ma a
prezzi comunque contenuti). In preparazione all'ostensione la Commissione
torinese per la Sindone ha realizzato vari sussidi cartacei e "virtuali",
mentre è in programma anche un convegno, il prossimo 16 marzo.