Chiesa

Ordine di Malta. Dopo le tensioni si dimette il Gran maestro

Riccardo Maccioni mercoledì 25 gennaio 2017

L'incontro del giugno 2016 tra papa Francesco e Robert Matthew Festing, Gran Maestro dell'Ordine di Malta (Ansa)

Il Gran maestro dell’Ordine dei cavalieri di Malta si dimette. Ad annunciarlo sono stati sia lo stesso Ordine sia la Sala Stampa vaticana. Secondo l'Ordine a chiedere il passo indietro a fra' Robert Matthew Festing è stato papa Francesco durante un colloquio avvenuto ieri pomeriggio. "Oggi, 25 gennaio, il Santo Padre ha accettato le dimissioni - si legge nella nota della Sala Stampa vaticana -, esprimendo a fra’ Festing apprezzamento e riconoscenza per i sentimenti di lealtà e devozione nei confronti del Successore di Pietro e la disponibilità a servire umilmente il bene dell’Ordine e della Chiesa". Inoltre il comunicato vaticano precisa che "il governo dell’Ordine sarà assunto ad interim dal Gran Commendatore fra' Ludwig Hoffmann von Rumerstein finché verrà nominato il Delegato Pontificio". Secondo lo statuto dell’organismo, il gran maestro presenta la richiesta di abbandonare l’incarico al Sovrano Consiglio che vota in merito, ma la decisione appare irrevocabile. Festing, inglese di Northumberland, 67 anni, era in carica dal marzo del 2008. Le sue dimissioni rappresentano l’ennesimo colpo di scena di una vicenda che ha creato frizioni tra i vertici dell’Ordine e la Santa Sede.

Una "storia" iniziata con l’allontanamento, lo scorso dicembre del gran cancelliere Albrecht Freiherr von Boesalager, accusato di aver avvallato la distribuzione di preservativi in Africa e Asia, in virtù di un accordo con una ong. Accusa respinta dal gran cancelliere che si è difeso sostenendo di non essere stato informato dell’iniziativa e di averla fermata appena ne fu a conoscenza.

Per far luce sull’intera vicenda il Papa, il 21 dicembre 2016, ha costituito un gruppo "di cinque autorevoli membri" con l’incarico "di raccogliere elementi atti a informare compiutamente e in tempi brevi la Santa Sede". Ne fanno parte l’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, il gesuita Gianfranco Ghirlanda e i laici Jacques de Liedekerke, Marc Odendall e Marwan Sehnaou. Iniziativa, quella del gruppo, che il Gran maestro aveva definito inaccettabile perché, voleva occuparsi di "un atto di amministrazione interna al governo del Sovrano Ordine di Malta", e inoltre macchiata, sempre secondo Festing, dall’esistenza di presunti "conflitti di interesse" di tre membri della Commissione. Presa di posizione, seguita a breve da un nuovo intervento della Santa Sede che, in comunicato ufficiale confermava la sua fiducia nei cinque componenti del gruppo, e rifiutava "in base alla documentazione in suo possesso, ogni tentativo di screditarne le figure e l’opera”.

Nello stesso comunicato, diffuso il 17 gennaio scorso, si sottolineava comunque che la Santa Sede "ribadiva il suo appoggio ed incoraggiamento all’encomiabile lavoro che membri e volontari realizzano in varie parti del mondo, in compimento delle finalità dell’Ordine: la "tuitio fidei" (la difesa della fede) e l’"Obsequium pauperum" (il servizio ai poveri, ai malati e alle persone più vulnerabili)". E per questo, "a sostegno e incremento di questa generosa missione", la Santa Sede confidava "nella piena collaborazione di tutti in questa fase così delicata e attendeva la relazione del suddetto gruppo per adottare, in ciò che le compete, le decisioni più opportune per il bene del Sovrano Ordine Militare di Malta e della Chiesa". Una richiesta, che non ha sortito l’effetto sperato e a cui dunque sono seguite le dimissioni di Festing.

Il Sovrano ordine di Malta, come informa l’organismo stesso, è un Ordine religioso laicale della Chiesa cattolica sin dal 1113, ha relazioni diplomatiche con più di 100 Stati e con l’Unione Europea ed ha lo status di osservatore permanente alle Nazioni Unite. Opera in 120 paesi dove fornisce assistenza alle persone bisognose attraverso le sue attività mediche, sociali e umanitarie.