Nonostante il monito nei giorni scorsi della Santa Sede, è avvenuta ieri nella Cattedrale di Harbin, nel Heilongjiang, l’ordinazione episcopale senza autorizzazione pontificia, quindi illecita, di Giuseppe Yue Fusheng. La liturgia è stata presieduta da monsignor Johan Fang Xinyao di Linyi (Shandong), presidente nazionale dell’Associazione patriottica. A dar conto della notizia è l’agenzia AsiaNews che ha ripreso un resoconto online su «Chiesa cattolica in Cina», pubblicazione in cinese a cura dell’Associazione patriottica. Secondo quanto riportato, durante la liturgia invece del mandato del Papa (che non poteva esserci), è stata letta la lettera del Consiglio dei vescovi, un organismo approvato dal governo di Pechino ma non riconosciuto dalla Santa Sede. Con l’ordinazione di Yue Fusheng, si è risolta anche la vicenda della "scomparsa" di monsignor Giuseppe Zhao Hongchun, amministratore apostolico di Harbin, riconosciuto dalla Santa Sede. Subito dopo la cerimonia infatti, tanto Zhao Hongchun che il vice parroco Zhang Xisheng sono stati rilasciati. Hongchun era stato fermato mercoledì scorso, mentre Xisheng era stato sequestrato dalla pubblica sicurezza l’altro ieri. La Santa Sede, in una nota della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli aveva nei giorni scorsi condannato l’ordinazione episcopale. Un atto - aveva affermato - «che danneggia l’unità della Chiesa e tutta l’opera di evangelizzazione e produrrà divisioni, lacerazioni e tensioni nella comunità cattolica in Cina». Lo stesso Yue Fusheng, sottolineava la nota del dicastero vaticano, «è stato informato da tempo» che «la sua ordinazione sarà illegittima», che «la Santa Sede non lo riconoscerà come il vescovo di Harbin» e che «egli sarà privo dell’autorità di governare la comunità cattolica diocesana», violando la norma del Codice di Diritto canonico, che prevede per i trasgressori la scomunica «latae sententiae».