Opus Dei. San Escrivá, una nuova edizione di “Camino”
san Josemaría Escrivá de Balaguer
Una nuova edizione critica di Camino, l’opera per eccellenza di san Josemaría Escrivá. Un vero e proprio classico della letteratura spirituale contemporanea, al punto che dal 1934, anno della sua prima pubblicazione, ad oggi ha avuto più di 420 edizioni ed è la quarta opera in castigliano più tradotta, dopo il Don Chisciotte di Cervantes e due romanzi di Gabriel Garcia Marquez. L’edizione è quella presentata ieri all’Università della Santa Croce a Roma, su iniziativa dell’Istituto Storico San Josemaría Escrivà (ISJE). Il volume è stato curato dal filologo Fidel Sebastián Mediavilla. Camino (Cammino) è il frutto del lavoro sacerdotale che san Josemaría Escrivá aveva iniziato nel 1925. Il libro, come già ricordato, venne pubblicato per la prima volta nel 1934 (a Cuenca, in Spagna) con il titolo “Considerazioni spirituali”, e successivamente aggiornato fino a raggiungere una sua versione definitiva nel 1939.
Il curatore dell'edizione appena pubblicata, ha raccolto tutte le edizioni precedenti di Camino e negli apparati critici dà conto delle diverse varianti che vi compaiono, giustificando la linea adottata per questa edizione.
In particolare, come è stato sottolineato nel corso della presentazione di ieri, si è cercato di mantenere lo spagnolo originario usato dall’autore, spiegando nelle note le eventuali differenze semantiche rispetto a oggi, in base all’evoluzione della lingua.
Per la sua qualità filologica, l'edizione è stata pubblicata nella collana Centro para la edición de los clásicos españoles. Di recente, una ricerca dell’Istituto Cervantes, ha rilevato che san Josemaría Escrivá è il 15º autore più tradotto in lingue diverse dal castigliano. In questo caso, l'editore ha collocato il libro tra i classici della spiritualità e della letteratura.
Alla presentazione, moderati da Luis Cano, segretario dello ISJE, sono intervenuti Vicente Bosch (Facoltà di Teologia), che ha affrontato i legami di Camino con i classici della spiritualità spagnola, e Rafael Jiménez (Facoltà di Comunicazione), che si è soffermato sui collegamenti del volume con la letteratura dell'Ottocento. Era presente anche il curatore dell'edizione.