Chiesa

La Giornata mondiale. In 170 Paesi la preghiera delle donne che unisce il mondo

Laura Caffagnini venerdì 3 marzo 2023

L'immagine che accompagna la Giornata mondiale di preghiera 2023

Sopra un cielo scuro si stagliano le orchidee farfalla fucsia, il fagiano mikado e la spatola dalla faccia nera. Queste specie di Taiwan in via di estinzione simboleggiano fiducia e perseveranza nelle difficoltà. Dal buio emerge una luce alla quale è diretto il volto di una donna. Il dipinto, dell’artista Hui-Wen Hsiao, è il biglietto da visita della Giornata mondiale di preghiera (Gmp) 2023 che si celebra oggi – primo venerdì del mese di marzo – in oltre 170 nazioni.

L’iniziativa, oggi promossa da donne cristiane di confessione evangelica, cattolica e ortodossa, ebbe inizio nel 1927, ma le sue radici risalgono alla metà dell’Ottocento nell’attivismo di donne cristiane battiste, metodiste e presbiteriane che organizzavano riunioni di preghiera a favore delle missioni estere e interne, diffondevano l’Evangelo e promuovevano l’alfabetizzazione e la cura di donne e bambini.

Nel 1910 oltre duecento attiviste parteciparono alla Conferenza missionaria mondiale di Edimburgo, alcune come delegate con diritto di voto. Le romano-cattoliche aderirono alla Gmp più tardi: in Italia dopo l’inizio del Concilio Vaticano II, aperto da Giovanni XXIII il 12 ottobre 1962 nella Basilica di San Pietro.

La liturgia di quest’anno, dal titolo «Ho udito della vostra fede» (Ef 1,15), è stata preparata dalle donne di Taiwan nel 2020, in piena pandemia. Il comitato Gmp italiano ha tradotto il libretto che sarà utilizzato nelle celebrazioni organizzate nelle maggiori città italiane da nord a sud da donne delle diverse Chiese e dai gruppi locali del Sae (Segretariato attività ecumeniche).

L’Alto Adige spicca per la diffusione capillare nelle comunità cattoliche e protestanti, in celebrazioni ecumeniche variegate e bilingui. A Bologna la Gmp sarà celebrata domenica 5 marzo alle 10.30 sotto forma di un culto ecumenico nella chiesa metodista di via Venezian.

Le donne taiwanesi affermano nella liturgia: «Il nostro Paese è stato coinvolto in una lotta tra superpotenze e per decenni è rimasto isolato a livello internazionale. Sebbene non ufficialmente riconosciuto, Taiwan ha fatto del suo meglio per aiutare il mondo nel settore dell’agricoltura, della tecnologia, della medicina e dell’assistenza umanitaria». Il Paese, al largo delle coste cinesi tra il Giappone e le Filippine, è ricco di risorse naturali e primeggia nel campo dell’alta tecnologia.

Colonizzato dagli europei nel XVI secolo, ha vissuto diverse stagioni politiche e la dominazione del Giappone. Si considera uno Stato sovrano con il nome di Repubblica di Cina, mentre è considerato provincia dalla Repubblica popolare cinese. Taiwan è noto per la diversità e la libertà religiosa: il buddhismo e il taoismo sono le fedi più diffuse; il cristianesimo è una minoranza; c’è anche un grande numero di atei. La popolazione è costituita in gran parte da discendenti di immigrati dalla Cina; diverse sono lerealtà indigene con lingua e cultura proprie.

La Gmp, finalizzata a promuovere l’uguaglianza e la giustizia per le donne attraverso la preghiera e il servizio, dedica la colletta 2023 a bambine e bambini che hanno subito violenze domestiche. L’organizzazione taiwanese non governativa Garden of hope (Giardino di speranza) ha realizzato un programma di protezione che offre alloggi protetti e accompagnamento. Dal 2007 hanno trovato sostegno 1.300 donne e 400 bambini. Nel 2020 si sono verificati nel Paese 178.710 casi di violenza domestica. Ora l’Ong vuole allargare la protezione attraverso il programma Garden of sunflowers (Giardino dei girasoli) che prevede l’attivazione di un centro mobile di terapia e di accoglienza che raggiunga anche nelle periferie le persone vittime di violenza.

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