Venerdì 21 novembre, memoria liturgica
della "Presentazione della Beata Vergine Maria al tempio", la Chiesa
celebra la "Giornata pro orantibus", dedicata alle religiose e ai
religiosi che sono stati chiamati alla clausura. A chi, sulle orme della
Vergine dell’ascolto e del Magnificat, della Madre di Cristo e della
Chiesa, ha scelto di darsi totalmente a Dio nella contemplazione, non
per fuggire dal mondo, ma per abbracciare l’umanità con lo sguardo
misericordioso di Cristo, nella preghiera e nell’ascolto.
«Viviamo questa ricorrenza con tanta gioia –
dice madre Chiara Damiana, abbadessa delle clarisse del Monastero di
Santa Croce, a Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta –. Ci
richiama l’essenziale della nostra vita: lo stare nella casa del Signore
per cogliere la presenza del Mistero che ci abita e dilatare il cuore
secondo la misura del cuore del Figlio. È una memoria in cui ci sentiamo
particolarmente ricordate ed amate dalla Chiesa. Ne gioiamo, perché il
nostro vivere nel silenzio del chiostro è un farci lode e intercessione
per tutti i fratelli, e in modo speciale per la Chiesa. Il pressante
invito di papa Francesco ad uscire verso le periferie ci sollecita a
vivere in pienezza la vocazione abbracciata: anche noi facciamo nostra,
come un tempo la madre santa Chiara , la missione ricevuta da san
Francesco di riparare la casa del Signore. Una casa vasta quanto il
mondo».