Chiesa

Media. CEInews, è on line il nuovo portale d'informazione della Chiesa italiana

Redazione Internet giovedì 10 maggio 2018

La home page del nuovo portale CEInews

È on line da oggi il portale d’informazione CEInews, che attraverso l’aggregazione e la convergenza cooperativa dei contenuti punta a valorizzare i media della Conferenza episcopale italiana, la Commissione nazionale valutazione film (Cnvf) e altre realtà collegate alla Cei. CEInews, si legge nella presentazione del portale, nasce per “rafforzare la comunicazione della Chiesa italiana nel dibattito pubblico partendo dalla notizia per andare oltre la notizia e offrendo percorsi di senso attorno a tematiche particolarmente sensibili e strettamente legate all’attualità”.

Sulla scia delle opportunità offerte dalla multimedialità e dalla cross-medialità, CEInews favorisce la sinergia tra le fonti d’informazione (agenzia, quotidiano, tv, radio e web) per aprire una finestra di condivisione e di dialogo interattivo con tutti. Nelle diverse sezioni del portale sono presenti Focus di approfondimento, hashtag tematici, bottoni e finestre che rimandano alle app e ai social network di #CEInews e dei media collegati alla Cei. I contenuti di CEInews sono rilanciati e condivisi sui social network più utilizzati come Facebook, Twitter e YouTube, ma anche sui nuovi strumenti di aggregazione che offre il mondo della content curation come Paper.li, Spreaker, Spark. Su CEInews inoltre è possibile seguire da Pc, smartphone e tablet, le dirette streaming di A Sua Immagine della Rai, di Tv2000 e di tutti gli eventi più importanti della Chiesa italiana.

Con questo strumento "mettiamo a disposizione e valorizziamo la ricchezza dei contenuti prodotti dai media Cei (Agenzia Sir, Circuito radiofonico InBlu, Tv2000 e Avvenire) organizzandoli per argomenti”, ha spiegato don Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali (Ucs) della Cei, presentando il portale www.ceinews.it nel corso dell’incontro dei direttori degli Uffici diocesani delle comunicazioni sociali alla Pontificia Università Lateranense di Roma. “L’idea è semplice – ha spiegato don Maffeis – ed è quella di proporre contenuti originali e mirati. Il portale segna un passo significativo, perché è la prima volta che apriamo la comunicazione della Chiesa italiana ai social in maniera interattiva. Vogliamo così aprire una finestra di dialogo con tutti”.

“La scommessa – ha aggiunto Maffeis – è svincolarci non dall’attualità ma dalla temporalità”, proponendo “contenuti oltre la notizia”. E, in questo senso, “il rapporto con il territorio, l’apporto che da lì può venire soprattutto a livello di approfondimenti può fare la differenza”.

Galantino: primo obiettivo l'annuncio. Anche con i nuovi media

“Non mi dispiacerebbe un sussulto d’orgoglio che porti a riscoprire un ruolo di lievito da parte dei credenti, dei media. Si è lievito se ci si propone di spendersi e investire energie per creare relazioni vere e per suscitare domande reali più che dispensare frettolose, compiacenti e compiaciute risposte. Non si è lievito dispensando ‘mi piace’ o ‘like’ a prescindere”. È l’esortazione espressa questo pomeriggio da monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, chiudendo alla Pontificia Università Lateranense di Roma l’incontro dei direttori degli Uffici diocesani delle comunicazioni sociali.

Monsignor Galantino si è soffermato sul significato del tema al centro della prossima assemblea generale dei vescovi italiani: la domanda “Quale presenza ecclesiale nell’attuale contesto comunicativo?”. “In assemblea – ha spiegato – non si ragionerà sugli strumenti di cui disponiamo come Chiesa italiana per comunicare nell’attuale contesto. Al centro della riflessione non ci sarà l’eventuale potenziamento o ridimensionamento dei nostri media. Ma si tratterà di prendere coscienza insieme del mutato quadro nel quale oggi la Chiesa è chiamata ad annunciare, ad educare alla vita buona del Vangelo”.

L’assemblea aiuterà a “prendere coscienza di un quadro mutato, che mentre registra l’ingresso e il proliferare di nuovi canali di comunicazione, chiama ad interrogarsi sul modo in cui quelli esistenti possano conservare validità e rilevanza”. Secondo il segretario generale, “l’importante è avere consapevolezza di trovarci in una società informazionale, come ci ricorda il professor Rivoltella, nella quale la comunicazione registra assenza di mediazione e prevalenza di orizzontalità”. “Una società in cui l’informazione non solo racconta e descrive i fatti ma arriva a creare e a formare la realtà, addirittura l’identità delle persone”.

Per Galantino, “in questo scenario sono possibili due strade: la prima è dichiararci estranei e consegnarci in maniera fatalistica a quello che altri decidono di dirci o farci essere. La seconda è crescere in consapevolezza e giocare positivamente e con competenza la nostra parte, forti del mandato ‘Andate e annunciate’”. E tornando all’invito ad “essere lievito”, il segretario generale ha rilevato che ciò accadrà se “aiuteremo ad abitare in maniere critica il nostro tempo. Ma non ci si inventa lievito, capaci di fermentare la massa”. In una “cornice culturale che sta determinando una nuova visione dell’uomo portando ad ignorare la visione interiore e trascendente della persona” è necessario “spenderci per crescere in consapevolezza, per abitare il mondo senza furbizie interessate, ma con la gioia di chi si sente chiamato a servire il Vangelo e non asservirsi del Vangelo”.