Il Rosario del 12 maggio. Nostra Signora d'Africa. E del dialogo
Il santuario di Nostra Signora d'Africa, ad Algeri
Il giro del mondo dei santuari promosso dal Papa per invocare la fine della pandemia ci porta in Africa, per la precisione nel Maghreb, ad Algeri, dove si trova il santuario di “Nostra Signora d’Africa” (Notre-Dame d’Afrique, in francese). Una basilica dalla collocazione molto suggestiva, visto che si trova su un promontorio alto 124 metri che domina la baia sottostante.
La sua storia è legata a una statuetta in bronzo della Vergine Maria che nel maggio del 1840 fu offerta in dono al vescovo monsignor Antoine Adolphe Dupuch. Inizialmente venne custodita nel monastero trappista di Bouchaoui, villaggio a una ventina di chilometri da Algeri e solo in un secondo tempo trasferita nella capitale. A seguito della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione (1854), il successore di Dupuch, monsignor Louis Antoine Augustin Pavy decise di costruire una grande basilica i cui lavori, iniziati nel 1858, furono completati nel 1872, sei anni dopo la sua morte.
L'accensione di una candela segno di devozione semplice - Ansa
Nel 2003 la chiesa è stata fortemente danneggiata da un terremoto e l’opera di restauro ha richiesto sette anni di lavoro. Tra le caratteristiche che rendono particolare questa basilica c’è, per così dire, la sua vocazione al dialogo, visto che è oggetto di pellegrinaggi e devozione anche da parte di numerosi fedeli musulmani.
Oggi il Rosario da Algeri verrà trasmessa alle 18 sui canali ufficiali della Santa Sede. L’intenzione particolare di preghiera sarà per le persone sole e per coloro che hanno perso la speranza.