Chiesa

Gmg. Mouraria, il quartiere multietnico di Lisbona dove si vive in armonia

Francesco Zanotti venerdì 4 agosto 2023

Uno dei cantanti di strada nel quartiere Mouraria di Lisbona

Mouraria, un nome ai più ignoto. L’ha citato Papa Francesco nel suo primo discorso qui alla Gmg di Lisbona. Si tratta di un quartiere multietnico e multiculturale, “dove vivono in armonia persone provenienti da più di sessanta Paesi”, come ha detto Bergoglio mercoledì scorso rivolgendosi alle autorità al centro culturale di Belém.

Per arrivare a Mouraria, a Lisbona occorre camminare fino al mare che qui ha la vastità dell’oceano. L’estuario del fiume Tago si confonde con l’Atlantico che fiancheggia la capitale. Le strade sono appannaggio dei giovani convocati da Francesco per la prima Gmg dopo la pandemia, un evento di per sé, ma anche per le centinaia di migliaia di giovani arrivati qui da tutto il mondo.

Uno scorcio del quartiere Mouraria di Lisbona - Zanotti

Prima di salire i vicoli del quartiere, si incrocia la chiesa costruita sulla casa natale di sant’Antonio da Padova che in questi luoghi prende l’appellativo “da Lisbona”. Quando ci si addentra nelle viuzze si scorgono angoli che stridono con le eleganti vetrine viste fino a poco prima lungo la Avenida de la Liberdade, l’asse che dalla centralissima piazza Marques de Pombal porta fino all’attracco delle grandi navi da crociera.

Alle finestre delle piccole abitazioni che quasi s’abbracciano si nota la biancheria stesa, come si legge ovunque online digitando il nome Mouraria. Il quartiere è diventato anche di moda, con molti locali presi d’assalto dai turisti che cercano la città più tipica e più antica, la zona dei mori che qui arrivarono molti secoli fa.

I segni della Gmg si notano solo nei giovani che affollano le chiese per le catechesi e si perdono nelle stradine che salgono e scendono i pendii di questa città affascinante. Sono molti i murales e anche i musicanti che cercano di sbarcare il lunario sperando nel passaggio di chi arriva da lontano. Si nota pure chi dorme ancora sotto portici e si scorgono giacigli improvvisati. Altri hanno lasciato qualche cartone sparso, in attesa della prossima notte.

L'artigiano Izquiel nel quartiere Mouraria di Lisbona - Zanotti

In una via delle tante viuzze in cui sfrecciano le apine adattate al trasporto passeggeri, Izquiel, 67 anni, si adopera in una piccola bottega artigiana. È intento nella riparazione di un divano. Dice di dover sostituire le molle e poi di dover rimontare tutto, ovviamente ad opera d’arte. Lui alla Gmg non può andare. Deve completare il lavoro che gli è arrivato dalla Francia e in Francia deve tornare, fra qualche giorno.

Non si contano i locali ricercati da chi viene dall’estero che si alternano alle bottegucce di generi alimentari, ai barbieri e agli estetisti. I prezzi sono modici, segno di un’essenzialità che stride con il lusso delle grandi firme incrociato poco prima. Il monastero di San Vicente de fora offre una vista mozzafiato sulla baia e salire è quasi un imperativo. Ovunque risuonano i canti dei giovani che affollano gli incontri con i vescovi.

La signora Fernanda, che vende la jinja, un liquore tipico, nel quartiere Mouraria di Lisbona - Zanotti

Anche il quartiere Alfama, che è tutt’uno con Mouraria, non è molto diverso. Panni stesi e povertà diffusa. Alla giovane mamma Samantha, in strada con il figlio di due anni, non interessa la Gmg. Non le importa molto e forse ha altre emergenze cui pensare. Non si contano i negozi con i prodotti tipici e i souvenir che si vendono per pochi euro. Fa pochi affari anche Fernanda che seduta si appoggia a un banchetto improvvisato e offre ai passanti la sua Ginja: un bicchierino un euro. “Ma qua passano in pochi”, si lamenta la signora, nonostante la presenza dei giovani della Gmg che le trasmettono allegria, capaci come sono di portare gioia in ogni angolo di Lisbona e, da lunedì, per le strade del mondo.